Confindustria contro il reddito di cittadinanza e l'attentato dell'Isis a Tripoli. Le notizie del giorno in breve
Tutto quello che è successo mercoledì in Italia e nel mondo senza fronzoli, fuffa e divagazioni
DALL'ITALIA
I renziani propongono di evitare la conta interna in direzione attraverso un documento in cui si chiede a tutti i delegati del Pd di esprimersi preventivamente contro una eventuale fiducia “a un governo guidato da Salvini o Di Maio”. La minoranza è pronta a chiedere un voto sulla conferma del mandato al reggente Martina fino all’assemblea nazionale. Su senzadime.it compare un elenco coi nomi dei dem favorevoli al dialogo col M5s. Nomi poi rimossi.
Luigi Di Maio attacca Matteo Salvini rilanciando vecchie dichiarazioni in cui il leader leghista si diceva “non più disposto” a restare alleato di Silvio Berlusconi. “Non rispondo agli insulti”, dice Salvini.
Forti critiche al reddito di cittadinanza da parte di Confindustria, che afferma come la proposta del M5s potrebbe “comportare uno spreco ingente di risorse pubbliche, poiché verrebbe concesso anche a individui che poveri non sono”.
Borsa di Milano. Ftse-Mib +1,19 per cento. Differenziale Btp-Bund a 121,10 punti. L’euro chiude in rialzo a 1,20 sul dollaro.
DAL MONDO
Mueller evoca un mandato di comparizione per Trump. Secondo il Washington Post il procuratore speciale avrebbe minacciato il presidente americano di citarlo in giudizio. Mueller avrebbe annunciato le sue intenzioni a marzo, durante un incontro con i legali di Trump. Lo stato americano dell’Iowa ha approvato una legge sull’aborto che vieta l’interruzione di gravidanza già dopo le prime sei settimane.
L’Ue propone il budget 2021-2017 a 1.279 miliardi di euro, di cui 22 miliardi per coprire i contributi della Gran Bretagna.
“Abu Mazen è antisemita e patetico”, ha detto Netanyahu. Anche l’Ue ha condannato le parole del leader palestinese.
A Tripoli c’è stato un attentato rivendicato dall’Isis contro la Commissione elettorale. Sono morte 12 persone.
Chiude Cambridge Analytica dopo lo scandalo legato all’utilizzo improprio dei dati degli utenti di Facebook.
I guardiani del bene presunto