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L'Accademia di Svezia decimata e il Nobel posticipato. Il #MeToo travolge la Letteratura

Redazione

Sei membri dell'istituzione svedese si sono dimessi per protesta contro presunte molestie sessuali. Niente assegnazione del premio il prossimo ottobre 

Il premio Nobel per la Letteratura salta un giro. Quest'anno non verrà assegnato. L'annuncio è arrivato oggi dall'Accademia svedese dopo la grottesca bufera per le presunte molestie sessuali che ha coinvolto il marito di una giurata e le voci di un'inchiesta che da settimane vede coinvolta l'istituzione. "L'Accademia svedese comunica oggi che il vincitore del premio Nobel 2018 sarà scelto e annunciato insieme al vincitore del premio del 2019", recita la nota ufficiale.

       

      

Da quando è stato creato per la prima volta nel 1901, a parte sei volte durante le guerre mondiali, c'è stato solo un anno in cui il premio non è stato assegnato: nel 1935, quando non fu trovato nessun vincitore.

     

Come è nato lo scandalo

Il caso era esploso lo scorso novembre, quando un quotidiano svedese aveva rivelato le accuse di molestie sessuali avanzate da 18 donne contro il regista e fotografo franco-svedese Jean-Claude Arnault, marito della poetessa svedese Katarina Frostenson, che dal 1992 è membro dell'Accademia. L'istituzione, fondata da re Gustavo III nel 1786, aveva avviato un’indagine conclusa con alcune raccomandazioni senza seguito. Nel frattempo però era emerso che per sette volte dal 1996 Arnault aveva lasciato trapelare informazioni riservate sulla scelta dei vincitori dei Nobel. L’Accademia aveva allora interrotto i finanziamenti a Forum, una società di Arnault che organizza eventi culturali, che dal 2010 finanziava annualmente con 126mila corone, circa 13mila euro. Sul versamento di questi fondi sta ora indagando l'autorità anticorruzione svedese. 

  

Intanto parte delle indagini della polizia sulle molestie, iniziate subito dopo l'inchiesta del quotidiano, a dicembre scorso, sono state archiviate perché alcuni episodi erano avvenuti troppi anni prima delle accuse. Le voci sui comportamenti ambigui di Jean-Claude Arnault sono arrivate a coinvolgere la principessa ereditaria Victoria di Svezia, che nel 2006, secondo la stampa svedese, sarebbe stata importunata dal regista. "Non possiamo né confermare né smentire", ha detto l'ufficio stampa della corte reale, che con l'occasione ha esposto ufficialmente il proprio supporto al movimento #MeToo. 

Le dimissioni dei giurati

Anche se i membri dell'Accademia non possono dimettersi, perché una volta incaricati del ruolo di giurati la loro carica dura a vita, sei persone – su 18 totali – si sono allontanate dall'istituzione dopo che gli scandali sono stati portati alla ribalta dalle cronache. Dopo l'allontanamento della moglie di Jean-Claude Arnault, Katarina Frostenson, si è dimessa anche il segretario permanente dell'Accademia Sara Danius e altri quattro membri, Klas Ostergren, Kjell Espmark, Peter EnglundSara Stridsberg. La scorsa settimana il re Carlo XVI Gustavo ha annunciato che presto saranno riformate le regole per consentire ai membri di dimettersi ed essere sostituiti.  

  

A questo punto i membri rimasti hanno annunciato di voler annullare il conferimento del Nobel, che tradizionalmente è annunciato il primo giovedì del mese di ottobre. 

   

Così lo scandalo del #MeToo da Hollywood si è spostato in Svezia travolgendo la prestigiosa e antica istituzione del Nobel, fino a ora bloccata solo dalle guerre mondiali e dalla mancanza di vincitori degni. Ma mentre su questa grottesca vicenda siamo bene informati da settimane, poco o nulla si scrive di Liu Xia, donna, prigioniera in Cina e moglie del premio Nobel Liu Xiaobo di cui gli indomiti combattenti per la causa dei diritti delle donne sembrano non interessarsi. 

  

Bill Cosby e Roman Polanski

Nel frattempo, al di là dell'Oceano, l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, l’organizzazione che assegna i premi Oscar, ha espulso Bill Cosby e di Roman Polanski dai suoi membri perché "non sono eticamente idonei". Il 26 aprile, dopo un lungo processo, Cosby è stato condannato per violenze sessuali aggravate contro una donna che è stata drogata e abusata nel 2004. Mentre Polanski nel 1977 aveva ammesso di aver avuto un rapporto sessuale con l'allora tredicenne Samantha Geimer durante un party a casa dell’amico Jack Nicholson. Aveva scontato 42 giorni di carcere e poi era fuggito in Francia, dove ha la cittadinanza, e per questo non può essere estradato negli Stati Uniti. Nel 2017 il regista è stato messo sotto inchiesta per il presunto stupro, nel 1972 a Gstaad, della quindicenne Renate Langer. Lo scorso anno era stato espulso dall'Academy anche il produttore Harvey Weinstein, in seguito alle accuse di violenza sessuale ricevute da diverse attrici.

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