Meloni contro il governo Conte e i dubbi di Trump sull'incontro con Kim. Le notizie del giorno in breve
Tutto quello che è successo martedì in Italia e nel mondo senza fronzoli, fuffa e divagazioni
DALL'ITALIA
Giuseppe Conte rimane il candidato premier di Lega e M5s, confermano i vertici dei due partiti, nonostante le varie incongruenze sul curriculum del giurista messe in evidenza dai media italiani e internazionali. Matteo Salvini e Luigi Di Maio sostengono ancora Paolo Savona come ministro dell’Economia. “Non accetterei Di Maio premier”, dice Salvini. Il nome di Conte è sottoposto al vaglio scrupoloso di Sergio Mattarella, che non sembra intenzionato a conferire l’incarico al giurista nella giornata di domani, secondo quanto trapela da fonti del Quirinale.
“Fratelli d’Italia non sosterrà il governo se fosse confermato che sia a guida del professore Giuseppe Conte”, dice Giorgia Meloni, che aggiunge: “Salvini è caduto nella trappola di Di Maio”.
Giovanni Kessler è fuori ruolo da troppo tempo, dice il Csm, che boccia la richiesta del direttore delle Dogane di un nuovo periodo di aspettativa per continuare a ricoprire la sua attuale carica. “Sono pronto a lasciare la magistratura”, dice Kessler.
Borsa di Milano. Ftse-Mib +0,54 per cento. Differenziale Btp-Bund a 177,40 punti. L’euro chiude in calo a 1,17 sul dollaro.
DAL MONDO
Trump dice che il summit con Kim potrebbe essere rimandato. C’è una “possibilità consistente” che l’incontro tra i due leader, previsto per il prossimo 12 giugno a Singapore, “non funzioni” per quella data, ha detto il presidente americano a margine di un incontro con il collega sudcoreano Moon Jae-in. Parlando con i reporter, Trump ha sollevato la possibilità che l’America elimini le sanzioni contro la multinazionale cinese Zte in cambio di una pesante multa e sostituzioni nel management. Il Congresso sta lavorando a una misura che mantenga il bando alle forniture.
L’Europa deve salvare il deal iraniano, hanno detto alti dirigenti del governo di Teheran ieri, chiedendo agli europei di opporsi alle sanzioni americane.
Crollo record della lira turca. La valuta ha perso il 13 per cento del suo valore dall’inizio del mese, a causa delle preoccupazioni dei mercati per la politica economica del presidente Erdogan.
Primo attacco per gli F-35. Le Forze armate israeliane hanno confermato ieri che il jet di produzione americana è stato già usato in due fronti diversi.