La svolta di Salvini sui porti è buona solo per i talk show
La polemica con Malta sulla nave Aquarius. Il leader del Carroccio rilancia questa mattina con un'altra nave, la Sea Watch 3. I commenti di Claudio Cerasa e Giuliano Ferrara
[Aggiornamento ore 9:30] La decisione del ministro dell'Interno Matteo Salvini di chiudere i porti italiani all'attracco della nave di una Ong, la Acquarius, con a bordo più di 600 migranti, è forse il primo gesto dal forte impatto mediatico della lunga estate che attende il nuovo esecutivo giallo-verde, che la scorsa settimana ha incassato la fiducia del Parlamento. Nella notte tra sabato e domenica i naufreaghi sono stati soccorsi nel mar Mediterraneo in sei diverse operazioni di soccorso compiute dalle navi della Marina italiana, della Guardia Costiera e dalla nave Aquarius della ong SOS Mediterranée. I migranti sono in tutto 629, tra cui 123 minori non accompagnati e 7 donne incinte.
“Da oggi anche l'Italia comincia a dire no al traffico di essere umani - ha scritto Salvini su Facebook -, no al business dell'immigrazione clandestina”. In una nota congiunta, il ministro dell'Interno e quello alle Infrastrutture, Danilo Toninelli, hanno chiesto a Malta di "rispondere ufficialmente alla nostra richiesta di apertura dei suoi porti per il salvataggio delle centinaia di naufraghi presenti sulla nave". Ma il governo maltese replica: “Il recupero della nave Aquarius è avvenuto nell’area di ricerca e salvataggio libico ed è stato coordinato dal centro di Roma. Malta non è l’autorità di coordinamento e non ha competenze su questo caso”. Sul caso è intervenuta anche l'Onu che ha rivolto un appello affinché “Stati e attori coinvolti trovino soluzioni rapide che consentano ai migranti e rifugiati dell’Aquarius di essere sbarcati in modo sicuro e rapido. Il rallentamento delle operazioni mette a rischio la salute di centinaia di persone con urgente bisogno di assistenza”. "Tutti in Europa fanno gli affari propri, ora anche l'Italia rialza la testa. Stop al business schifoso dell'immigrazione clandestina", ha scritto su twitter Salvini rilanciando l'hashtag #chiudiamoiporti. L'emergenza e' stata affrontata nel corso del vertice a Palazzo Chigi sulle nomine dei sottosegretari tra il premier Giuseppe Conte e i suoi due vice, Salvini e Luigi Di Maio. Palazzo Chigi ha disposto l'invio di due motovedette con medici a bordo. Conte ha contattato il premier maltese Joseph Muscat al quale, ha spiegato, "ho chiesto chiaramente che si facesse carico almeno del soccorso umanitario delle persone in difficolta'". Ma "Muscat pur comprendendo la situazione, non ha assicurato alcun intervento anche in chiave umanitaria. Si conferma l'ennesima indisponibilità di Malta, e dunque dell'Europa, a intervenire e a farsi carico dell'emergenza", ha attaccato Conte, chiedendo un cambiamento "radicale" del regolamento di Dublino, perché, ha spiegato, "l'Italia si ritrova ad affrontare in totale solitudine l'emergenza immigrazione".
Lunedì mattina Salvini ha rilanciato la campagna #chiudiamoiporti con un altro tweet: "Oggi anche la nave Sea Watch 3, di Ong tedesca e battente bandiera olandese, è al largo delle coste libiche in attesa di effettuare l’ennesimo carico di immigrati, da portare in Italia. L’Italia ha smesso di chinare il capo e di ubbidire, stavolta C’È CHI DICE NO", ha scritto sul suo profilo social il leader del Carroccio. il 9 giugno scorso, la nave aveva attraccato nel porto di Reggio Calabria con a bordo 232 migranti soccorsi nel Mediterraneo, fra cui 17 donne, di cui una incinta e 29 minorenni, per lo più profughi sudanesi soccorsi il 5 giugno, nel corso di due distinte operazioni.
Oggi anche la nave Sea Watch 3, di Ong tedesca e battente bandiera olandese, è al largo delle coste libiche in attesa di effettuare l’ennesimo carico di immigrati, da portare in Italia.
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) June 11, 2018
L’Italia ha smesso di chinare il capo e di ubbidire, stavolta C’È CHI DICE NO.#chiudiamoiporti pic.twitter.com/kjusddFDqH
Nel 2015 il consiglio di giustizia europeo ha costruito un piano di relocation per 160 mila profughi arrivati in Italia e Grecia. Tra i paesi che non hanno accolto nessun profugo, indovinate chi c'è? I principali alleati di Salvini e Di Maio in Europa: Polonia e Ungheria (zero) pic.twitter.com/QYA6HR96EM
— Claudio Cerasa (@claudiocerasa) June 11, 2018
Nel 2018, gli sbarchi sono diminuiti del 70%. Chiudere i porti senza alcuna emergenza significa non avere ancora capito la differenza tra governare e arringare a un talk show.
— Claudio Cerasa (@claudiocerasa) 10 giugno 2018
La campagna elettorale è finita, l’Italia non si governa con i like.
L’emergenza sbarchi spiegata dal Viminale di Salvini pic.twitter.com/bfBZTc9uTY
— Claudio Cerasa (@claudiocerasa) 10 giugno 2018
Comparazione migranti sbarcati negli anni 2016/2017/2018 (dati del Viminale di Matteo Salvini) #nonsigovernaconilike pic.twitter.com/7hqswmgHQ0
— Claudio Cerasa (@claudiocerasa) 10 giugno 2018
Quando l’Italia, a inizio anno, ha votato per mandare una missione in Niger, per governare sul campo, non su Twitter, i flussi migratori, la Lega *non* ha votato a favore, il m5s ha votato *contro*. L’immigrazione si governa dall’Africa, non facendosi i selfie nei porti chiusi.
— Claudio Cerasa (@claudiocerasa) 10 giugno 2018
L'ho scritto venerdì, respingimenti in mare. Mi correggo in anticipo su domani, sono contro per quello che sono, e per quello che fanno tra prevedibili applausi antinegher #muoversimanifestareduro
— giuliano ferrara (@ferrarailgrasso) 10 giugno 2018
Mattarella si muova, è il capo delle forze armate, ordini il salvataggio Sar #subito
— giuliano ferrara (@ferrarailgrasso) 10 giugno 2018
Avvocagi e giuristi, non dormite. Denunciare Salvini: le questioni politiche vengono dopo, ora bisogna fermare il bullo di stato #italiaalladerivaconlanave
— giuliano ferrara (@ferrarailgrasso) 10 giugno 2018
Non è una contesa con Malta. A Malta c'è la grotta di Calipso, presunta, ma l'Italia è il paese del cosmopolitismo e dell'umanesimo #vadanoafarsifottere
— giuliano ferrara (@ferrarailgrasso) 10 giugno 2018
Abituati alla tragedia