Draghi sul governo Conte e la fine della guerra tra Eritrea ed Etiopia. Le notizie del giorno, in breve
Tutto quello che è successo lunedì in Italia e nel mondo senza fronzoli, fuffa e divagazioni
DALL'ITALIA
“Aspettiamo di vedere i fatti prima di esprimere un giudizio” sul governo italiano, dice Mario Draghi. Il presidente della Bce, nel corso di una audizione al Parlamento europeo, fa notare che a Roma “per ora ci sono stati solo proclami, che tra l’altro sono cambiati”. “La fine del Quantitative easing a dicembre 2018 non significa che la nostra politica monetaria cesserà di essere espansiva”, spiega Draghi.
Proposte fortemente migliorative su Ilva: è questo che Luigi Di Maio si attende da ArcelorMittal. “Sul piano ambientale ci sono novità non entusiasmanti. Sul piano occupazionale è tutto da vedere”, dice il ministro del Lavoro e dello Sviluppo.
“Il tempo è scaduto. Abbiamo chiesto a Di Maio se voglia o no chiudere lo stabilimento e lui non ha risposto direttamente”, dice Marco Bentivogli di Fim-Cisl.
Il Pd non indicherà i suoi esponenti nelle commissioni bicamerali (Copasir, Vigilanza Rai e Giunta delle elezioni e delle immunità) fino a che non ci sarà certezza del rispetto del ruolo delle opposizioni.
Borsa di Milano. Ftse-Mib +0,49 per cento. Differenziale Btp-Bund a 237,50 punti. L’euro chiude in rialzo a 1,17 sul dollaro.
DAL MONDO
Si sono incontrati a Madrid Pedro Sanchez e Quim Torra. Il primo ministro spagnolo e il presidente indipendentista hanno deciso di riattivare le commissioni bilaterali tra lo stato e il governo catalano, sospese nel 2011, per mantenere aperto un canale di comunicazione.
E’ finita la guerra tra Eritrea ed Etiopia. I presidenti delle due nazioni hanno firmato una dichiarazione formale per mettere fine a un conflitto durato venti anni.
Mike Pompeo è andato in Afghanistan per una visita a sorpresa e ha incontrato il presidente Ashraf Ghani. Il segretario di stato ha ribadito la necessità di colloqui di pace tra il governo e i talebani.
Recep Tayyip Erdogan si è insediato per il secondo mandato da presidente della Turchia, nel corso del quale godrà di ampi poteri garantiti da un referendum celebrato l’anno scorso.
La cinese Catl andrà in Germania. Il gruppo che produce celle di batterie elettriche aprirà uno stabilimento a Erfurt, in Turingia.
La quotazione in Borsa per la società cinese Xiaomi, tra le più grandi produttrici di smartphone, è stata al di sotto delle aspettative.