Viadotto Morandi, 50 anni di problemi e lavori di manutenzione
Nel 2016 il portale ingegneri.info: “Tra non molti anni i costi di manutenzione supereranno i costi di ricostruzione del ponte: a quel punto sarà giunto il momento di demolirlo”. Autostrade per l'Italia: “Erano in corso lavori di consolidamento della soletta”
Sarebbe un problema strutturale la causa del crollo del Ponte Morandi lungo l'autostrada A10. A dirlo all'AdnKronos il presidente dei geologi liguri Carlo Crivelli: “Dal punto di vista geologico, non ci sono zone instabili nel tratto interessato dal crollo. Stiamo parlando della piana del torrente Polcevera, una zona che presenta problemi idraulici e soggetta a fenomeni di piena a causa dei restringimenti. Ma al momento il torrente è praticamente in secca. Non credo proprio che c''entri qualcosa il temporale, penso di più a un cedimento strutturale”.
Il viadotto, lungo 1182 metri e costruito alla fine degli anni '60, è sempre stato considerato un'opera a rischio. Nel 2016, intervistato dal sito ingegneri.info, Antonio Brencich, professore associato di Costruzioni in C.A. e C.A.P. dell’università di Genova, ricordò che “il viadotto Morandi ha presentato fin da subito diversi aspetti problematici, oltre l’aumento dei costi di costruzione preventivati, è necessario ricordare un’erronea valutazione degli effetti differiti (viscosità) del calcestruzzo che ha prodotto un piano viario non orizzontale. Ancora nei primi anni ’80 chi percorreva il viadotto era costretto a fastidiosi alti-e-bassi dovuti a spostamenti differiti delle strutture dell’impalcato diversi da quelli previsti in fase progettuale. Solo ripetute correzioni di livelletta hanno condotto il piano viario nelle attuali accettabili condizioni di semi-orizzontalità”.
E il sito, concludendo l'analisi critica dell'opera, aggiungeva: “La riflessione oggettiva a cui si giunge, alla luce della vita utile che dovrebbe avere una struttura del genere (almeno 100 anni) è che fin dai primi decenni il ponte è stato oggetto di manutenzioni profonde (fessurazione e degrado del calcestruzzo, nonché creep dell’impalcato) con costi continui che fanno prevedere che tra non molti anni i costi di manutenzione supereranno i costi di ricostruzione del ponte: a quel punto sarà giunto il momento di demolire il ponte e ricostruirlo”.
Anche il viceministro Edoardo Rixi, intervistato Rainews24, ha sottolineato che il ponte era soggetto a “manutenzione da tempo e aveva qualche problema”. Con un comunicato ufficiale, Autostrade per l'Italia ha comunicato che sulla struttura “erano in corso lavori di consolidamento della soletta del viadotto e che, come da progetto, era stato installato un carro-ponte per consentire lo svolgimento delle attività di manutenzione. I lavori e lo stato del viadotto erano sottoposti a costante attività di osservazione e vigilanza da parte della Direzione di Tronco di Genova. Le cause del crollo saranno oggetto di approfondita analisi non appena sarà possibile accedere in sicurezza ai luoghi”.
L'ad della società, Giovanni Castellucci, intervistato dal GR1, che si sta recando sul posto, interrogato sulla pericolosità della struttura, ha replicato: “'Non mi risulta che il ponte fosse pericoloso e che andava chiuso. Autostrade per l'Italia ha fatto e continua a fare investimenti. Però dire queste cose in questo momento, è fuori luogo”.
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