Annunziata, conigli e sciacalli
L’invettiva contro Atlantia è un scivolone da Stato etico, non di diritto
Non sappiamo se i Benetton, intesi come azionisti di maggioranza di Atlantia, come gruppo e persino come famiglia, abbiano un “cuore di coniglio”, incapace di curarsi dei diritti di tutti. E’ vero che imprenditori di quel rango e con quella strabiliante esperienza nella comunicazione avrebbero potuto fare di meglio, almeno con le parole, nella gestione del disastro di Genova. Invece sono stati freddi, in ritardo, sempre sulla difensiva e hanno dato un’immagine di poca empatia, di poca sensibilità sociale. Lucia Annunziata, grande giornalista, persona di mondo, con un curriculum lungo così, che ha ricoperto incarichi di responsabilità e conosce la misura necessaria per stare ai vertici di un’azienda campione nazionale come la Rai, dovrebbe avere esperienza comunicativa, e politica, altrettanta. Spesso lo ha dimostrato, ma stavolta scrivendo – e avrà l’attenuante dello scrivere a caldo – la sua invettiva contro Atlantia e il suo cuore di coniglio, contro la sua irresponsabilità sociale, ha fatto un brutto scivolone. Non di comunicazione: di concetto e di politica. “Certo, lo Stato di diritto sarà sicuramente ferito dalla forzatura legale di avviare la procedura di rescissione della concessione”, ha scritto, “ma, francamente, in questo caso è difficile difendere i diritti di una azienda che non ha a cuore i diritti di tutti”. Passare dalla commozione, e persino dalla indignazione, ad ammettere anche solo la possibilità di forzare lo stato di diritto, e in base non a prove e responsabilità penali ma a un vago sentimento etico, è robaccia da stato etico. E’ lo specchio di un cattivo giornalismo, che nel tempo ha formato una cattiva opinione pubblica, che alla fine ha prodotto una pessima classe politica che non ha tempo di aspettare i tempi della giustizia. Meglio i conigli che gli sciacalli.
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