Un torrente ha travolto dei turisti sul Pollino. La situazione
Ieri pomeriggio c'è stata una piena alle Gole del Raganello, in Calabria. Almeno 10 le vittime. Ritrovati gli ultimi dispersi. Ma il bilancio è ancora incerto
Ieri pomeriggio un'ondata di piena ha travolto due diversi gruppi di escursionisti che si trovavano nella Riserva naturale Gole del Raganello, nel Parco del Pollino in Calabria. Le piogge in altura avrebbero improvvisamente ingrossato il torrente e colto alla sprovvista i turisti. Al momento sono 10 le vittime accertate, sei donne e quattro uomini. Trentatré persone invece sono state salvate dai soccorritori. Una bambina di otto anni è stata ricoverata all’ospedale al Cardarelli di Napoli in ipotermia, ma non è in pericolo di vita. Una delle vittime era una guida esperta della zona che da anni portava turisti alla scoperta del torrente.
Le tre persone che ieri sera si erano credevano disperse sono state ritrovate. Si tratta di tre ragazzi pugliesi che sono stati rintracciati in Basilicata, dall'altro lato del Pollino. Erano rimaste nel versante lucano e non si avevano raggiunto le Gole.
Il bilancio, dicono le autorità, è ancora in via di aggiornamento. "Siamo molto cauti" spiega Paola Galeone, prefetto di Cosenza, in quanto "i numeri che abbiamo dato all’inizio (36 persone divise in due gruppi di 18) si riferivano a gruppi organizzati. Ora con un numero telefonico dedicato, sia in Regione, sia in Prefettura, stiamo cercando di avere notizie di eventuali uscite di persone singole o di coppie".
Intanto la Procura della Repubblica di Castrovillari per la tragedia del Raganello ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando i reati di omicidio colposo, lesioni colpose, inondazione e omissione d'atti d'ufficio, ha riferito il procuratore Eugenio Facciolla.
"Vogliamo sapere chi doveva fare cosa", ha detto il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, che in mattinata si è recato a Civita (Cosenza). "Il Governo è vicino alle famiglie - ha aggiunto - ma vuole sapere entro due o tre giorni, meglio due, cosa non ha funzionato e per questo abbiamo chiesto alla prefettura di Cosenza un rapporto amministrativo. Poi l'inchiesta aperta dalla Procura di Castrovillari farà il suo corso. Noi siamo qui per una questione di trasparenza".
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