Dopo i morti di Casteldaccia in Sicilia si scopre l'abusivismo
Sono 12 le vittime nella regione per il maltempo. E la strage di due famiglie in provincia di Palermo riapre le polemiche sull'edilizia selvaggia
Tra le province di Palermo e Agrigento sono state 12 le vittime del maltempo: 9 a Casteldaccia, una a Vicari, una coppia proveniente dalla Germania a Cammarata (Agrigento), mentre si cerca ancora il medico Giuseppe Liotta, 40 anni, che da Palermo stava raggiungendo l'ospedale del paese. A Casteldaccia il fiume di acqua e fango ha spazzato via due famiglie che avevano affittato quell'immobile per vivere un momento di festa. Quella villa che si è trasformata in una trappola mortale per nove persone, travolte dal fiume Milicia, era abusiva e da 10 anni era in attesa di essere demolita dal Comune. I proprietari avevano impugnato il provvedimento davanti al Tar. Una guerra di carte bollate che ha fermato le ruspe, spiega il sindaco Giovanni Di Giacinto. Una zona "ad alto rischio", dice, "proprio per la presenza del fiume e di un diffuso abusivismo".
E l'abusivismo è al centro dell'inchiesta della procura di Termini Imerese che ha inviato i poliziotti in municipio per acquisire atti. "Insieme all'ex sindaco di Casteldaccia abbiamo presentato più di un anno fa un esposto contro le case abusive che sorgono nei pressi del Milicia. Sono decine", dice Giuseppe Virga, sindaco di Altavilla Milicia, "quella vallata interessata dall'esondazione è il tracciato naturale del fiume. Quel fenomeno gravissimo era stato denunciato, bisognava agire", ha aggiunto in riferimento all'area già segnalata come a forte rischio idrogeologico e dove già si erano verificate esondazioni. E uno dei sopravvissuti, Giuseppe Giordano, che ha perso due figli, la moglie e altri parenti, accusa: "Nessuno ci aveva detto che la casa non era in regola".
Abituati alla tragedia