Si è dimessa la presidente della regione Umbria
Tutto quello che è successo martedì in Italia e nel mondo senza fronzoli e divagazioni
DALL'ITALIA
Si è dimessa la presidente della regione Umbria, Marini. La governatrice è indagata nell’inchiesta della procura di Perugia su alcuni concorsi per assunzioni che sarebbero stati pilotati all’ospedale del capoluogo umbro. “Sono una persona perbene, sono sicura che ne uscirò personalmente a testa alta”, ha detto Marini. “Voglio ringraziare Catiuscia Marini, che con le sue dimissioni ha scelto di mettere al primo posto il bene dell’Umbria”, ha detto il segretario del Pd, Nicola Zingaretti.
Scontro tra il Viminale e la Difesa sulla direttiva firmata da Matteo Salvini per bloccare la nuova missione della nave Mare Jonio. “Si tratta di un’ingerenza impropria”, hanno detto fonti della Difesa citate dall’agenzia AdnKronos. “Ottocentomila migranti non li fermi con le direttive”, ha detto il vicepremier Luigi Di Maio.
Borsa di Milano. FtseMib +0,12 per cento. Differenziale Btp-Bund a 252 punti. L’euro chiude in calo a 1,12 sul dollaro.
DAL MONDO
Al Sisi vuole rimanere presidente dell’Egitto fino al 2030. Il Parlamento egiziano ha apportato una modifica alla Costituzione, che sarà sottoposta a referendum popolare forse la prossima settimana, per prolungare il mandato del presidente.
Sono iniziate le consultazioni in Israele. Benjamin Netanyahu ha ricevuto il sostegno del Likud e di altri due partiti per costituire un nuovo governo. Ieri il capo di stato, Reuven Rivlin, ha tenuto i colloqui anche con Benny Gantz, leader di Bianco e blu, e con i dirigenti di Hadash-Taal e completerà oggi le consultazioni. Il premier incaricato avrà 28 giorni di tempo a disposizione per formare un nuovo governo.
Bill Weld sfiderà Donald Trump. L’ex governatore del Massachusetts è il primo repubblicano che ha annunciato la sua candidatura per il 2020.
Jüri Ratas tenterà di formare un governo in Estonia. Il leader del Partito di Centro e primo ministro uscente potrebbe cercare un’alleanza con l’estrema destra.
Abituati alla tragedia