Il Nobel per la Pace al National Dialogue Quartet, in Tunisia
Il Comitato del Nobel a Oslo ha reso noto che il riconoscimento per la Pace 2015 è andato aL quartetto per il dialogo nazionale in Tunisia. . Il quartetto è stato premiato per "il suo decisivo contributo alla costruzione di una democrazia pluralista in Tunisia alla luce della 'rivoluzione dei gelsomini' nel 2011". Il quartetto è formato da quattro organizzazioni della società civile: il sindacato generale dei lavoratori Ugtt, il sindacato patronale Utica, l'Ordine degli avvocati e la Lega Tunisina per i Diritti Umani.
Il Foglio ha trattato la difficile transizione democratica del paese nordafricano. Marco Valerio Lo Prete aveva intervistato Tarak Ben Ammar, imprenditore tunisino, produttore cinematografico e con attività importanti in Europa, fra le altre cose consigliere di Vivendi, Telecom Italia e Mediobanca. Ben Ammar aveva evidenziato le difficoltà della Tunisia post rivoluzionaria e della minaccia terroristica dell'estremismo islamico. Ben Ammar raccontava anche della libertà di tono della sua rete televisiva Nessma, la prima privata del paese: “Talmente libera che un nostro avvocato, Chokri Belaïd, fu assassinato nel 2013 dopo che la sera prima era intervenuto in tv per respingere le accuse di blasfemia contro Nessma solo perché aveva trasmesso il film ‘Persepolis’”.