Voci e adesioni dai lettori sulla kippah in edicola con il Foglio

Redazione
In Italia (e non solo) l'iniziativa ha avuto ampia risonanza anche tra gli ambienti della politica e della cultura. Ecco una breve carrellata di interventi tra chi ha voluto sostenere la Giornata della kippah.

Trasformare la Giornata della memoria nella Giornata della kippah per metterci la faccia e non rinnegare i valori condivisi da Israele e Occidente. L'iniziativa che ha lanciato oggi il Foglio ha riscosso molti consensi e i nostri lettori hanno risposto numerosi alla sfida lanciata dal nostro quotidiano: inviarci le proprie foto con la kippah, allegata al giornale in edicola fino a sabato, e aderire al nostro appello per la tolleranza religiosa. In Italia (e non solo) l'iniziativa ha avuto ampia risonanza anche tra gli ambienti della politica e della cultura.

 

"Ho acquistato e portato in Aula la kippah come segno di condivisione della campagna del Foglio", dice al Foglio.it il deputato di Forza Italia Antonio Palmieri. "Trovo che ci sia una coincidenza provvidenziale tra quanto avvenuto ieri con la visita a Roma del presidente iraniano Rohani, con la copertura delle statue dei Musei capitolini, e quanto si celebra oggi, invece, con la Giornata della memoria. In entrambi i casi non dobbiamo cedere alla tentazione di rinnegare le nostre radici in nome del quieto vivere e del politicamente corretto.  Ieri abbiamo negato la nostra memoria come popolo italiano".

 

Anche Marco Perduca, già senatore dei Radicali, ha voluto ribadire il proprio sostegno alla Giornata della kippah, soprattutto alla luce della censura dei nudi artistici al cospetto del presidente iraniano. "E' importante non nascondere i nostri tratti distintivi, ovvero la nostra vicinanza o ,in alcuni casi, la nostra appartenenza alla comunità ebraica proprio il giorno successivo alla visita di Rohani".

 

Anche Antonio Funiciello (Pd) si è unito all'appello lanciato dal Foglio: "Con in testa la kippah e con la mano destra sul cuore, io sto con Israele, ieri, oggi e domani. Perché, come ha scritto Borges, la più antica delle nazioni è anche la più giovane".

 

“Girare con la kippah in Europa è ritornato pericoloso? Condivido la proposta del Foglio. Indossiamola tutti nella Giornata della memoria”, ha scritto il giornalista e conduttore Gad Lerner qualche giorno fa.

 

Ieri è intervenuto direttamente sul Foglio anche Alex Zarfati, presidente di Progetto Dreyfus, una piattaforma che incoraggia il dialogo inter-religioso e che insieme al Foglio ha realizzato questa iniziativa. Anche oggi, l'associazione ha ricordato dalla sua pagina Facebook perché aderire alla Giornata della kippah: "L’idea è semplice: creare un fronte contro il fondamentalismo, che non si manifesta solo come un carro armato per le strade, ma assume forme subdole, con un incedere strisciante che limita le libertà occidentali giorno dopo giorno, costringendoci a rivedere le nostre abitudini, a rimuovere un crocifisso lì dove era sempre stato, a coprire le vergogne di una statua per compiacere un potente e appunto togliersi una kippah dalla testa".

 

Anche all'estero l'iniziativa del Foglio è stata rilanciata da diversi giornali e think tank. “Stiamo rinunciando, senza protestare, alla nostra formidabile capacità di tolleranza", ha scritto Shoshana Bryen in un lungo articolo sul sito del Gateson Institute, think tank americano guidato dall’ex ambasciatore John Bolton. "Se una religione vuole che i membri di altre religioni si nascondano – non dietro un velo ma mostrandosi senza il velo, o senza la kippah o la croce o un turbante – questa religione chiede alle altre di arrendersi a lei. Il Foglio ci sta chiedendo di non arrenderci”, continua l'articolo.

 

[**Video_box_2**]“Scrivendo ‘mettiamoci la kippah, no?’, il Foglio spiega che l’ascesa dell’antisemirismo in Europa è un fenomeno che parte dalla crescita globale del terrorismo islamista globale che può essere combattuto se l’Europa cristiana e l’occidente non accettano di essere sconfitti e soggiogati dagli islamisti”, scrive United for Israel, un importante movimento globale di sostegno al popolo ebraico, con sede in America.