Lezione trans sulla libertà individuale
Se Caitlyn Jenner pensava che fosse dura essere una donna transgender, non immaginava forse che sarebbe stato persino più difficile essere una donna transgender politicamente conservatrice. “Nessuno dei repubblicani dice ‘odio le persone trans’ o ‘io odio i gay’” ha detto Jenner. E Jenner in un’altra intervista ha detto di voler appoggiare il senatore Ted Cruz. Apriti cielo. La donna trans più famosa e popolare d’America, immortalata in copertine e documentari, che dice di stare dalla parte del senatore battista. La comunità Lgbt non l’ha presa benissimo. E persino Jenny Boylan, mentore di Jenner, ha attaccato la sua ex pupilla per avere appoggiato “un bigotto, un nemico”. Tempo fa, Cruz aveva spiegato così la sua contrarietà al transessualismo: “Sai, io sono padre di due bambine, Caroline e Catherine. Non voglio che le mie figlie facciano la doccia con dei ragazzini quando andranno alle scuole medie”. “Se non avessimo un paese come l’America, non avremmo problemi di trans”, ha risposto Jenner alle critiche, l’ex decatleta che ha annunciato la sua transizione da maschio a femmina nel 2015.
“Abbiamo bisogno di posti di lavoro. Abbiamo bisogno di una vivace economia. Voglio che ogni persona trans abbia un lavoro. Il socialismo non ha costruito questo paese. Il capitalismo lo ha fatto”. Quindi per il trans più noto degli Stati Uniti è molto meglio un alfiere del capitalismo e della libertà individuale come il texano Cruz, anche se un tantino “omofobo”, rispetto a una fan welfarista della spesa pubblica come Hillary Clinton, che invece è senza dubbio più “inclusiva”. Da oggi Caitlyn Jenner non è più un cliché.