David Rockefeller (foto LaPresse)

Grillismi del Corriere sulla morte di Rockefeller

Redazione

Nonostante l'editoriale di Panebianco sull'"egemonia culturale dei 5 Stelle" il quotidiano continua a strizzare l'occhio alla retorica populista

Due settimane fa sul Corriere della Sera Angelo Panebianco scriveva un lucidissimo editoriale sull'egemonia culturale grillina nella politica, ma più in generale nel dibattito pubblico italiano. Secondo Panebianco: "In modo non coordinato, una pluralità di forze sembra agire ormai da tempo, con scarsa consapevolezza della posta in gioco, per offrire su un piatto d’argento il Paese al movimento Cinque Stelle, fornendo ad esso la possibilità di imporre, su una parte cospicua dell’opinione pubblica, una propria egemonia culturale". E ancora: "L’egemonia culturale del Pci fu voluta e ricercata da gente di qualità (i dirigenti comunisti di allora). I Cinque Stelle potrebbero beneficiare di una egemonia culturale non per meriti propri ma per dabbenaggine altrui, perché altri ne hanno creato le condizioni".

 

 

 

I segni della "resa culturale ai 5 stelle" si vedono non solo sulle grandi questioni, dal giustizialismo al sovranismo passando per i redditi di cittadinanza, ma anche dalle piccole cose. Ad esempio da come il Corriere della Sera dà la notizia della morte di David Rockefeller: "Fondò Bilderberg e la Trilaterale". Praticamente come farebbe un giornale acchiappa-clic della Casaleggio Associati, tipo Tze Tze, guidato da un Carlo Sibilia.

 

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