“Sono la figlia di Dalì”. E un giudice fa riesumare il corpo del pittore
A quasi 30 anni dalla morte una donna chiede e ottiene la prova del Dna per confermare la parentela con l'artista
I figli di Salvador Dalì sono “surreali”. Esattamente come l'arte che ha reso il pittore celebre in tutto il mondo. Esistono, forse no, di certo vivono in una dimensione che non è la realtà sensibile. Sono “sogni” che, ogni tanto, tendono materializzarsi. Da tempo, ad esempio, Josè Van Roy Dalì, anche lui pittore, è al centro di dibattiti e polemiche sulla sua “reale natura”. Sul suo sito personale dice di essere il figlio di Dalì e di Gala. Ma la storia tramandata narra che la coppia non ebbe figli.
Ora un altro figlio, stavolta illegittimo, sembra pronto a rivendicare il proprio “posto”. Si tratta di Maria Pilar Abel Martínez, cartomante, nata nel 1956 a Girona, che racconta di essere la figlia del pittore che, nel 1955, ebbe una relazione clandestina con sua madre, cameriera per una famiglia di Cadaqués, paesino del nord della Spagna non distante da dove Dalì aveva un'abitazione.
La donna ha chiesto e ottenuto dal tribunale di Madrid che il corpo dell'artista, morto nel gennaio del 1989, venga riesumato per realizzare la prova del Dna. Non esistono, infatti, resti biologici o campioni che possano essere utilizzati per un test di paternità. E così il giudice ha optato per la riesumazione. La data non è ancora stata fissata. Ma la vicenda è già diventato un nuovo, surreale, capitolo di una vita già piuttosto surreale.