Da dieci anni Gagosian porta a Roma i big dell'arte contemporanea
Un anniversario che serve anche per riflettere sul ruolo delle gallerie nel mercato e nel mondo della cultura e della ricerca
Dal dicembre 2007 una nuova sede della prestigiosa Gagosian Gallery ha aperto anche a Roma, in via Crispi, a pochi passi da Piazza Barberini. E anche l'Italia si è affiancata alle altre capitali. Gagosian è infatti la galleria d'arte contemporanea più famosa del mondo, con sedi distaccate da New York a Londra, da Parigi ad Hong Kong, da Atene a San Francisco. In scuderia ha nomi come Damien Hirst, Carsten Höller, Ed Ruscha, Nan Goldin, Richard Prince e altri big dell'arte contemporanea tra i più famosi e quotati, presentati in mostre così monumentali da fare invidia ai musei. Per la galleria di Roma l'anniversario decennale è un momento per trarre una sorta di bilancio di una scelta di uno dei nomi più importanti sulla scena del contemporaneo globale di aprire una sede in una città relativamente periferica per il sistema dell'arte di oggi. "Compiamo dieci anni - ha detto la direttrice della galleria, Pepi Marchetti Franchi, ad Askanews - è un importante traguardo che si identifica con la programmazione che abbiamo portato avanti in questi anni, con 46 mostre e in moltissimi casi artisti molto importanti, un po' i pesi massimi dell'arte internazionale che sono venuti a Roma per confrontare con questa città, che era proprio l'idea dietro questo progetto accolto anche con molta sorpresa quando venne annunciato".
Dall'apertura con un maestro come Cy Twombly, fino alle grandi esposizioni dedicate, solo per citare alcuni nomi, a Christopher Wool o a Chris Burden, con l'eccezionale evento di tutti gli "spot painting" di Damien Hirst, per arrivare all'ultima mostra, del fotografo tedesco Andreas Gursky, da Gagosian si è potuto toccare con mano il modo in cui l'arte contemporanea si è data una forma in un certo senso guardando a se stessa attraverso la grande sala ovale della galleria, all'interno di una cornice più vasta, quella della Città eterna, che a sua volta ha offerto nuove possibilità alle mostre.
"Il rapporto che abbiamo visto in questi anni svilupparsi tra Roma e questi artisti - ha aggiunto Marchetti Franchi - è stato veramente straordinario e ha caratterizzato proprio quest'esperienza in maniera forte: in alcuni casi alcuni hanno proprio reagito all'incontro con la città producendo nuovi lavori e passando diverso tempo qui e portando poi questa esperienza in progetti successivi".
Se è vero che Gagosian è un marchio assoluto nel mondo dell'arte di oggi, è anche vero che l'anniversario rappresenta una buona occasione per riconsiderare il ruolo delle gallerie, ovviamente spazi che nascono per essere orientati al mercato, ma che in alcuni casi, peraltro sempre più frequenti, svolgono anche un ruolo preminente a livello culturale e di ricerca, che spesso precede e anticipa quello dei musei.
Video a cura di Askanews
Universalismo individualistico