Macchine da scrivere, grafica e design: Roma celebra i 110 anni di Olivetti
La mostra "Looking forward. Olivetti: 110 anni di immaginazione" racconta il grande progetto visionario di una famiglia italiana e la sua eredità oggi
La mostra "Looking forward, Olivetti: 110 anni di immaginazione", fino al primo maggio alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma, celebra l'importante anniversario dell'azienda di Ivrea che ha segnato la storia del design, della grafica, dell'innovazione tecnologica e della comunicazione nel nostro paese. Oltre 300 pezzi tra oggetti iconici, come la Divisumma, la calcolatrice elettrica che nel '56 divenne un bestseller del marchio, manifesti, locandine pubblicitarie, curiosità come la lettera dattiloscritta di una donna per lasciare il marito nel '70, e foto d'epoca, con oltre 150 scatti di maestri come Henri Cartier Bresson e Ugo Mulas.
La mostra è curata da Manolo De Giorgi con Ilaria Bussoni e Nicolas Martino e promossa da Olivetti con la collaborazione dell'Associazione archivio storico Olivetti. Manolo De Giorgi: "Abbiamo fatto una mostra su Olivetti puntando soprattutto sul contributo alla cultura visiva italiana del dopoguerra, l'idea di Adriano Olivetti, del tutto unica, è di dare una specie di forma al lavoro, per cui il dirigente o l'operaio deve lavorare in un mondo fatto anche di architettura, grafica e design e di parole. Questo è quello che migliora la sua dimensione ambientale e la qualità del suo lavoro". Il grande progetto visionario di una famiglia italiana e la sua eredità oggi. Il filo conduttore è la modernità dell'azienda. "Quali sono i punti dell'innovazione che rimangono ancora oggi per noi come guida".
Si celebra lo stile Olivetti e si racconta il passato di un'azienda che prosegue in quella direzione. Riccardo Delleani, amministratore delegato, ha spiegato che la "società del gruppo Telecom Italia oggi ha l'incarico di trasformare digitalmente le grandi aziende. Si occupa di big data, internet delle cose, stampanti 3d, quelle tecnologie avanzate che faranno la trasformazione digitale, un po' quello che ha fatto la grande Olivetti negli anni Cinquanta e Sessanta quando ha portato l'informatica, le macchine da scrivere e le calcolatrici nelle case e negli uffici degli italiani".