È morto Stan Lee. Ecco tutti i cameo della leggenda dei fumetti
Il papà dei supereroi Marvel aveva 95 anni. Era apparso in più di 30 film, che qui ripercorriamo in 10 minuti
Stan Lee, fumettista creatore di molti personaggi Marvel, è morto lunedì mattina (circa le 20 di sera in Italia) in un ospedale di Los Angeles. La notizia è stata confermata dai magazine americani TMZ e Hollywood Reporter. "Mio padre amava tutti i suoi fan", ha detto la figlia Joan Celia "J.C." a TMZ. L'esuberante scrittore, editore e produttore per cinema e tv, era un vero supereroe per gli amanti dei fumetti. Nato a New York nel 1922, è stato il creatore di alcuni tra i più famosi supereroi del mondo dei baloon, come i Fantastici Quattro, Spider-Man, X-Men e Hulk, Thor. Era noto per i suoi cameo in quasi tutte le produzioni Marvel, tra cui i più recenti in "Guardiani della galassia", "The Avengers" e "Black Panther". Qui ve li proponiamo tutti, più di trenta, in una raccolta realizzata dal canale SuperHeroesEvolution.
Lee, al secolo Stanley Martin Lieber, ha iniziato la sua carriera nel business dei fumetti nel 1939. Figlio primogenito di Jack e Celia Lieber, immigrati ebrei di origine romena che dopo aver ottenuto la cittadinanza si erano trasferiti a New York, da ragazzo cominciò a lavorare come addetto alle copie per Martin Goodman presso la Timely Comics, azienda che più in là sarebbe diventata la Marvel Comics. Il suo primo lavoro, una pagina di testo firmata con lo pseudonimo di Stan Lee, fu pubblicato come riempitivo su un numero di Capitan America del 1941. Fu presto promosso dal ruolo di scrittore di riempitivi a quello di sceneggiatore di fumetti completi, diventando così il più giovane editor nel campo, all'età di 17 anni. Dopo la seconda guerra mondiale, alla quale partecipò come membro dell'esercito statunitense, Lee ritornò alla sua occupazione presso quella che poi sarebbe diventata la Marvel Comics. Da solo o insieme ad artisti e sceneggiatori del calibro di Jack Kirby e Steve Ditko, Lee ha trasformato la Marvel da una piccola avventura nell'editore numero uno al mondo di fumetti e, più tardi, in un gigante multimediale. Nel 2009, la Walt Disney Company ha acquistato la Marvel Entertainment per 4 miliardi di dollari.
"Pensavo che quello che facevo non fosse molto importante", ha detto al Chicago Tribune nell'aprile 2014. "La gente sta costruendo ponti e si sta impegnando nella ricerca medica, e io stavo facendo storie su persone immaginarie che fanno cose straordinarie, folli comee indossare costumi, ma suppongo che l'intrattenimento non sia facile da liquidare, in fondo".
A partire dagli anni '60, l'irrefrenabile e grintoso Lee ha trasformato il linguaggio dei comics: ha punzecchiato i suoi supereroi e ha donato loro personalità umane, non solo super poteri. Fino ad allora, gli eroi dei fumetti erano inquadrati e piatti, i suoi hanno iniziato ad avere debolezze umane e indecisioni: Peter Parker (Spider-Man), ad esempio, era timido e confuso, preoccupato per la forfora e in ansia per gli appuntamenti galanti. I cattivi, poi: da semplici macchiette bidimensionali, malfattori granitici, sono diventati un disastro di complessità psicologica. Grazie a Lee anche i super hanno iniziato ad avere problemi e difficoltà, hanno smesso di vivere solo in bianco e nero ma si sono fatti reali e umani in un mondo dalle mille sfumature.