Bentornata, gauche!
Dal Monde a Libération, finalmente un po’ di verità sull’islam
Avevano iniziato due reporter di rango del Monde, Gérard Davet e Fabrice Lhomme, nel loro libro, “Inch’allah”, sulla “islamizzazione a volto scoperto” della Seine-Saint-Denis, il dipartimento francese da un milione e mezzo di abitanti. L’iniziativa era nata da una delle clamorose confidenze che François Hollande aveva fatto ai due giornalisti: “Che ci sia un problema con l’islam, nessuno lo dubita”. Eppure, la sinistra a lungo ha negato che ce ne fosse uno.
Ieri, su Libération, il quotidiano fondato da Sartre e custode della sinistra militante e ideologizzata, è uscita una column a firma di tre specialisti, fra cui Gilles Kepel, contro i “negazionisti del Jihad”. “Secondo alcune notizie di stampa, l’assassino del mercatino di Natale a Strasburgo non ha nulla a che fare con l’islam”, si legge. “Il crimine sarebbe stato commesso ‘per disperazione’, a causa della ‘sofferenza psico-affettiva’ di un ‘giovane suburbano’ appartenente alle popolazioni ‘razzializzate’. Svuotando il suo caricatore per le strade di Strasburgo al grido di ‘Allah Akbar’ avrebbe solo cercato di ‘attirare l’attenzione dei media’ per dare una risonanza religiosa a un atto criminale motivato essenzialmente dal desiderio di ‘vendetta sociale’ e garantire la sua redenzione come ‘martire’”.
Questa è la sciocchezza che la stampa mainstream ripete a manetta da anni dopo ogni attacco. “Affermare che ‘i nuovi terroristi non conoscono bene l’islam’ riflette l’ignoranza della realtà sociale e in particolare di questo angolo cieco dei sociologi negazionisti. L’obiettivo non è ‘spaventare la società’, ma fornirle gli strumenti per comprendere un fenomeno resiliente che potrebbe sconvolgere profondamente gli equilibri politici a livello nazionale ed europeo”. Non è affatto poco, per essere Libèration. Certamente ha ragione il mensile Causeur quando pubblica una copertina sulla sinistra che scopre la luna. Ma è comunque un bel risveglio dopo il lungo letargo negazionista.