Alcuni membri della giuria del Premiolino nella cerimonia del 2017 a Milano - foto LaPresse

La 64esima edizione

I vincitori del Premiolino 2024

Redazione

Tra i giornalisti che riceveranno uno dei più prestigiosi riconoscimenti dedicati al mondo dell'informazione ci sono anche Daniele Raineri, al Foglio per più di dieci anni, e il nostro collaboratore Mariano Giustino

La giuria de Il Premiolino, il più antico e prestigioso riconoscimento italiano dedicato all’informazione e al giornalismo ha comunicato i vincitori della 64esima edizione per l’anno 2024. Tra i premiati anche Daniele Ranieri, giornalista del Foglio per oltre un decennio e oggi a Repubblica, e Mariano Giustino, collaboratore del nostro quotidiano e giornalista per Radio Radicale e Huffpost. A loro si aggiungono Stefania Battistini del Tg1, Annalisa Camilli di Internazionale, Gaia Piccardi del Corriere della Sera e Lorenzo Tondo del Guardian.
 

Quest'anno, oltre al consueto premio, è stato istituito anche il Premiolino per la Scuola assegnato a una o un giornalista che abbia pubblicato articoli o inchieste particolarmente significative sul mondo scolastico. "La scuola è la prima e fondamentale comunità di un giovane cittadino, l’istituzione che forma non soltanto allo studio, ma anche all’immaginario, alla curiosità e alla felicità di scoprire e imparare. È lì che nasce il futuro di ogni paese, e Pirelli con questo premio desidera dirigere l’attenzione alla conversazione che i media dedicano ai più giovani lettori", scrivono nel comunicato stampa. I vincitori della prima edizione sono Eugenio Bruno e Claudio Tucci del Sole 24 Ore.
 

La cerimonia di premiazione si terrà lunedì 30 settembre 2024, a Milano, presso il Piccolo Teatro Grassi. Oltre al premio economico, durante la cerimonia verrà consegnata ai vincitori una pergamena in lino vergata a mano, ideata dall’artista Riccardo Manzi in occasione della prima edizione. I 14 membri della giuria 2024 sono Chiara Beria di Argentine (presidente), Piero Colaprico (vicepresidente), Antonio Calabrò (come direttore della Fondazione Pirelli), Giulio Anselmi, Francesco Costa, Ferruccio de Bortoli, Mattia Feltri, Milena Gabanelli, Enrico Mentana, Donata Righetti, Beppe Severgnini, Gian Antonio Stella, Benedetta Tobagi, Carlo Verdelli.
 

Il Premiolino nasce nel 1960 grazie al sostegno degli industriali Piero e Giansandro Bassetti, e per iniziativa di un gruppo di inviati milanesi tra cui Luigi Barzini Jr, Enrico Emanuelli, Paolo Monelli, Indro Montanelli, Orio Vergani ed Enzo Biagi, che ne fu il primo presidente. Sostenuto da Pirelli a partire dal 2023, è considerato uno dei più prestigiosi premi giornalistici italiani. Nel suo albo d'oro figurano firme illustri come Natalia Aspesi, Giorgio Bocca, Camilla Cederna, Oriana Fallaci, Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini, Alberto Ronchey, Eugenio Scalfari, Franca Sozzani, Piero Angela e il Cardinale Carlo Maria Martini. Ogni anno la giuria, composta da firme di rilievo del giornalismo nazionale, assegna Il Premiolino a sei professionisti attivi su carta stampata, radio, televisione e nuovi media che si siano distinti per l’impegno professionale, e per aver difeso con il loro lavoro la libertà di stampa e di opinioni da qualsiasi condizionamento.

Le biografie dei vincitori

Stefania Battistini è in Rai dal 2004. È inviata speciale della redazione Esteri del Tg1, per cui segue la guerra in Ucraina. Dopo il 7 ottobre ha seguito la prima fase del conflitto tra Israele e Hamas. Per Speciale Tg1 è stata in Armenia e ha realizzato reportage sulla guerra civile nel Sud-Est della Turchia e nelle terre liberate da Isis tra Siria e Iraq. Per la redazione Cronaca del Tg1 ha seguito, tra le altre cose, la pandemia di Covid-19 e l’inchiesta sul crollo del Ponte Morandi. Per Tv7, settimanale di approfondimento del Tg1, si è occupata di tematiche sociali: dalle morti sul lavoro, all’epidemia di incendi di rifiuti nel Nord Italia, al terrorismo di matrice islamista.
 

Annalisa Camilli ha lavorato per l'Associated Press e per Rai News 24 prima di approdare, nel 2007, a Internazionale. I suoi articoli sono stati pubblicati da Politico, Open Democracy, The New Humanitarian, Tageszeitung, Rsi e Woz. Ha vinto l'Anna Lindh Mediterranean Journalist Award, il premio Cristina Matano, il Premio Saverio Tutino, il Premio speciale Com&Te Giancarlo Siani e il premio Kapuściński. È autrice dei podcast Limoni, Da Kiev e Giornaliste.
 

Mariano Giustino vive in Turchia ed è corrispondente di Radio Radicale, per cui scrive e conduce la rubrica Rassegna Stampa Turca. È studioso di problematiche politiche e sociali della Turchia con particolare riferimento alle minoranze, ai diritti umani, al rapporto con l’UE e con i vicini mediorientali, e al suo ruolo geopolitico. Nel 1999 fonda e dirige la rivista di politica internazionale Diritto e Libertà. Scrive di Turchia, Iran, Caucaso e più in generale di Medio Oriente per Huffington Post, Il Foglio, Milano Finanza, Il Riformista, ed è spesso ospite a Mediaset, in Rai e Radio Rai. Dal 2014 presiede il Forum Turchia-Ue.
 

Gaia Piccardi, milanese, è laureata in Giurisprudenza e ha vissuto tutte le proprie esperienze formative nel mondo giornalistico della sua città. Ha iniziato nel 1998 collaborando con Il Giornale di Indro Montanelli, trasferendosi poi alla Voce. Dopo un breve periodo a Tuttosport, è arrivata al Corriere della Sera nel 1995, dove si occupa di grandi eventi sportivi, interviste, storie di uomini e donne, vicende di grandi campioni e ultimi arrivati.
 

Daniele Raineri, genovese, ha cominciato a lavorare da giornalista al Foglio di Giuliano Ferrara, occupandosi soprattutto di Esteri. La prima trasferta lunga è stata in Iraq nel 2007, poi ce ne sono state altre in Egitto, Yemen, Libia, nelle regioni ribelli della Siria durante la guerra civile, a New York e in altri luoghi. Nel 2014 ha fotografato l’uso di armi chimiche nel nord della Siria e ne ha scritto per il Telegraph britannico. Nel 2022 è stato chiamato come inviato a La Repubblica e da allora ha passato molto tempo in Ucraina per scrivere della resistenza contro l’invasione russa.
 

Lorenzo Tondo è corrispondente e inviato di guerra per il quotidiano britannico The Guardian, per cui segue la guerra in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa e, dallo scorso febbraio, il conflitto israelo-palestinese. Ha collaborato con il New York Times e Time. Dal 2010 al 2015 ha lavorato nella redazione palermitana di La Repubblica. Ha vinto il premio nazionale di giornalismo Giuseppe Fava Giovani, il premio internazionale Maria Grazia Cutuli come giornalista siciliano emergente e il premio Colombe d’oro per la Pace.

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