E' morto lo storico Giovanni Sabbatucci
Docente universitario, tra i massimi esperti del fascismo, aveva 80 anni. E' stato autore di numerosi manuali di storia per la scuola superiore e l'università, scritti in collaborazione con Vittorio Vidotto e Andrea Giardina
È morto a Roma, all'età di 80 anni, lo storico Giovanni Sabbatucci, docente universitario, tra i massimi esperti del fascismo. E' stato autore di numerosi manuali di storia per la scuola superiore e l'università, scritti in collaborazione con Vittorio Vidotto e Andrea Giardina, tutti pubblicati da Laterza.
Nato nel 1944, Sabbatucci si è laureato in Lettere all’Università di Roma nel 1968 con una tesi su Il problema dell’irredentismo e le origini del nazionalismo italiano (relatore Renzo De Felice, correlatore Rosario Romeo). Dal ’71 al ’74 ha svolto attività didattica e di ricerca nelle università di Salerno e Roma. Dal ‘74- 75 al ‘96-97 ha insegnato all’Università di Macerata, prima come professore incaricato, poi, dal 1980, come titolare di cattedra di prima fascia. Dal ‘97-98 ha insegnato Storia contemporanea alla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università “La Sapienza” di Roma.
Dopo aver pubblicato la sua tesi di laurea (in “Storia contemporanea” 1970-71), ha studiato il movimento combattentistico nell’Italia del primo dopoguerra – a questo tema ha dedicato due libri (I combattenti nel primo dopoguerra, Laterza 1974 e La stampa del combattentismo, Cappelli 1979) – e, più in generale, la crisi dello Stato liberale dopo il primo conflitto mondiale (La crisi italiana del primo dopoguerra, Laterza 1976). Si è quindi occupato di storia del socialismo italiano, con particolare riferimento al periodo fra le due guerre. Ha curato la pubblicazione di una Storia del socialismo italiano in sei volumi (Il Poligono, 1980-81) e, nell’ambito di quest’opera, ha scritto un saggio su I socialisti nella crisi dello Stato liberale. Sempre in tema di socialismo, ha pubblicato nel 1991 il volume Il riformismo impossibile (Laterza).
Successivamente ha scritto diversi saggi apparsi su riviste (“Italia contemporanea” 1989, “Il Mulino” 1990) in tema di leggi elettorali e di storia del sistema politico italiano e ha curato il volume antologico Le riforme elettorali nella storia d’Italia (Unicopli 1995). A partire dal 1980 ha lavorato, assieme ad Andrea Giardina e a Vittorio Vidotto, alla stesura di un Manuale di storia per le scuole medie superiori, curandone in particolare la parte relativa all’età contemporanea. La prima edizione del Manuale è uscita per le edizioni Laterza nel 1987. Sono seguite nuove edizioni aggiornate e nuove versioni per i diversi ordini di scuole.
Ha quindi curato, assieme a Vittorio Vidotto, e sempre per le edizioni Laterza, una Storia d’Italia in sei volumi; il primo, Le premesse dell’unità, è uscito nell’autunno ’94; l’ultimo, L’Italia contemporanea, nel ’99. Per il quarto volume di quest’opera (Guerre e fascismo, 1997), ha scritto un saggio su La crisi dello Stato liberale. Conclusa l’opera laterziana e concluso l’impegno sul fronte dei testi scolastici, ha ripreso alcuni temi già affrontati e poi lasciati cadere: il trasformismo (inteso in senso sistemico, ossia come modalità di funzionamento del sistema politico italiano); la mancata formazione di un partito conservatore in Italia fra Otto e Novecento; le cause profonde della crisi della democrazia in Italia e in Europa dopo la prima guerra mondiale.
Scrittori del novecento