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La svolta vegana dell'Istat che rivede il paniere per valutare l'inflazione

Redazione

Ci sono anche birre artigianali, centrifugati di frutta e verdura, chicche tecnologiche. "Scelta errata", dicono le associazioni dei consumatori

Preparati di carne da cuocere, preparati vegetariani e vegani, centrifugati di frutta e verdura al bar, birra artigianale, ma anche soundbar (chicche tecnologiche per l'audio come questa) e smartwatch: sono alcune delle new entry nel paniere Istat per valutare l'andamento dell'inflazione. Fuori, invece, le videocamere tradizionali, sostituite dalle più moderne action cam, quelle che si montano su caschi, maschere o sui manubri delle biciclette. Ogni anno l'istituto di statistica aggiorna le voci di beni e servizi che almeno in teoria fotografano meglio le abitudini di spesa dei consumatori. E quest'anno l'Istat in un certo senso si fa più radical, scavando nell'universo veg o dei prodotti tecnologici ad alto valore aggiunto.

 




 

“Nutriamo non pochi dubbi sull'adeguatezza del paniere”, commentano in una nota congiunta Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti rispettivamente di Federconsumatori e di Adusbef. Secondo le associazioni dei consumatori, “l'immissione di prodotti tecnologici molto costosi è errata, poiché l'inevitabile contrazione dei prezzi di tali beni nel tempo condiziona al ribasso il tasso di inflazione in termini generali. L'inserimento di tali prodotti nel paniere dovrebbe avvenire solo nel momento in cui la loro diffusione raggiunga almeno il 20 per cento della popolazione”.

 

Guardando alla lista completa delle novità, non si può dire con certezza se sia già diventata capillare la diffusione di dispositivi da polso per attività sportive, cartucce a getto d'inchiostro, asciugatrici, centrifughe e servizi assicurativi connessi all'abitazione. Di sicuro i numeri generali sono d'impatto: le quotazioni di prezzo rilevate ogni mese, spiega l'Istat, sono circa 706.500, di cui più di 493.000 raccolte sul territorio dagli uffici comunali di statistica e oltre 137.500 a livello centrale; le restanti 76.000 quotazioni provengono dalla base dati dei prezzi dei carburanti del ministero dello Sviluppo economico

 

 

Nella struttura di ponderazione del paniere Nic, valido per l'intera comunità nazionale, cresce il volume di trasporti e abbigliamento, mentre scende quello di abitazione, acqua, elettricità e combustibili. I generi alimentari con le bevande analcoliche hanno ancora il peso più importante (16,50 per cento), poi seguono a ruota trasporti, servizi ricettivi e di ristorazione, servizi da abitazione, acqua, elettricità e combustibili. Più in dettaglio, incidono di più servizi di trasporto, ricreativi, culturali e per la cura della persona, meno i beni alimentari e i tabacchi.

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