In Italia il calo delle nascite non si ferma più

Redazione

L'Istat ribadisce i dati preoccupanti sulla diminuzione dei residenti (- 96.981 unità) nonostante l'aumento degli stranieri. Il saldo naturale è in rosso

La popolazione italiana continua a diminuire nonostante l'aumento dei nuovi italiani che arrivano dall'estero. Nel suo Rapporto demografico riferito al 2016, l'Istat regista un calo di 96.981 residenti. E la riduzione sarebbe stata ancora più cospicua se non fosse stato mitigato dall'acquisizione della cittadinanza italiana di una parte sempre più ampia della componente straniera, che invece aumenta di 202 mila unità.

 

  

Il decremento della popolazione iscritta all'anagrafe è dovuto in larga misura alla dinamica naturale, cioè alla differenza tra il numero delle nascite e quello dei decessi nel 2016. Lo scorso anno sono state registrate 473.438 nascite e 615.261 morti e il saldo naturale è quindi in rosso per 141.823 unità. Un calo che ha riguardato anche i due anni precedenti, ma in misura meno accentuata rispetto al 2015. Al costante calo delle nascite, nel 2016 si è affiancata una diminuzione del numero dei decessi, particolarmente elevati due anni fa, ma sempre maggiori rispetto agli anni precedenti del nuovo millennio, nonostante il forte invecchiamento della popolazione.

 

Il saldo naturale della popolazione complessiva è negativo ovunque, con la sola eccezione della Provincia autonoma di Bolzano. A livello nazionale il tasso di crescita si attesta a meno 2,3 per mille e varia dal più 2,3 per mille di Bolzano al meno 7 per mille della Liguria. Anche Molise, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Umbria e Toscana presentano decrementi naturali molto accentuati, superiori al 4 per mille. D'altra parte, il tasso di crescita naturale degli stranieri è pari in media nazionale a 12 per mille. I valori più elevati si registrano in Lombardia (14 per mille) ed Emilia Romagna (14,3 per mille), il valore più basso in Sardegna (7,7 per mille).

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