Il presidente della Bce Mario Draghi (foto LaPresse)

La Bce rivede al rialzo le prospettive di crescita dell'Eurozona

Redazione
Draghi stima che "l'inflazione tornerà a crescere entro il 2015". Il qe, dopo il primo mese di acquisti dei titoli di stato, ammonta a 60 miliardi di euro.

L'inflazione nell'Eurozona rimarrà "molto bassa o negativa nei prossimi mesi", ma comincerà gradualmente a risalire verso la fine dell'anno. E' questa la previsione formulata dal presidente della Bce Mario Draghi nella sua audizione all'Europarlamento. Per il 2015, secondo le previsioni della Bce citate da Draghi, la media sarà pari allo 0 per cento, ma salirà all'1,5 per cento nel 2016 e all'1,8 per cento nel 2017.

 

Il ritmo degli acquisti di titoli pubblici da parte della Bce, cominciati lo scorso 9 marzo, si attesterà sui 60 miliardi già entro la fine di questo primo mese, ha aggiunto Draghi, secondo il quale, nel complesso, gli acquisti dureranno "almeno fino alla fine di settembre 2016". Ma in ogni caso, ha chiarito il presidente della Bce, dureranno "fino a quando vedremo un aggiustamento sostenuto dell'andamento dell'inflazione, coerente con il nostro obiettivo di raggiungere un tasso di inflazione inferiore, ma vicino, al 2 per cento a medio termine".

 

[**Video_box_2**]La crescita europea sta "prendendo slancio" e "la base per la ripresa economica nell'Eurozona si è chiaramente rafforzata". L'istituto di Francoforte, ha dichiarato Draghi, ha rivisto al rialzo le previsioni per il 2015 e 2016 rispetto alle precedenti proiezioni di dicembre, rispettivamente a 0,5 per cento e 0,4 per cento. "Questo è dovuto in particolare al calo dei prezzi del petrolio, al graduale consolidamento della domanda esterna, al miglioramento delle condizioni di finanziamento grazie alla nostra politica monetaria accomodante e al deprezzamento dell'euro".