Così la Francia mette in carcere l'innovazione
La guerra tra Uber e il governo francese continua, stavolta a colpi di arresti. I due dirigenti di Uber France,Thibault Simphal e Pierre-Dimitri Gore-Coty, sono stati fermati lunedì dalla polizia parigina e, secondo fonti giudiziarie citate dall'agenzia Afp, i due sono coinvolti in un'inchiesta sull'applicazione mobile UberPop, il servizio dell'azienda californiana che permette a chiunque di improvvisarsi tassista e trasportare clienti sulla propria auto.
Secondo quanto riporta il sito The Local, il ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve ha annunciato l’impiego di 200 agenti supplementari per pattugliare le strade in cerca di driver UberPop. La divisione della polizia incaricata è denominata “Boers” e ha il compito di fermare chiunque effettui trasporto clienti senza le dovute autorizzazioni. I conducenti UberPop rischiano a quel punto il sequestro dei veicoli.
[**Video_box_2**]Nel paese, la settimana scorsa, erano esplose le proteste dei tassisti contro UberPop e le manifestazioni avevano provocato numerosi blocchi del traffico. Dopo le proteste dei giorni scorsi, il ministro Cazeneuve aveva disposto il blocco del servizio UberPop, definito "illegale", e aveva ordinato alla polizia di far rispettare il divieto. Un'ordinanza respinta dall'azienda che aveva annunciato l'intenzione di proseguire fino a una sentenza definitiva di un tribunale. Nonostante sia considerato illegale secondo la loi Thévenoud, il servizio UberPop ha continuato di fatto ad operare in attesa del giudizio definitivo, previsto per settembre della Corte Costituzionale Francese. Così, all'inizio del mese, Uber aveva annunciato l'avvio del servizio in altre tre città: Marsiglia, Nantes e Strasburgo.