I conigli “verdi” di ArcelorMittal
ArcelorMittal, il maggiore produttore mondiale di acciaio, avvierà entro l’anno nello stabilimento di Gand (Belgio) una tecnologia rivoluzionaria che trasforma il monossido di carbonio – una delle emissioni più inquinanti – in bioetanolo, il biocarburante ricavato finora anche dal granturco. La multinazionale siderurgica ha sviluppato questo processo, dal costo finora di soli 87 milioni di euro, con LanzaTech, un’azienda neozelandese all’avanguardia nella ricerca sui microbi. LanzaTech ha scoperto che i microbi dell’intestino dei conigli riescono a operare la trasformazione in bioetanolo dei gas tossici prima che questi vengano prodotti. A sua volta il carburante così ottenuto può essere rivenduto per finanziare l’operazione e magari evitare dissesti ambientali tipo la monocoltura del mais in Brasile. “Qualcosa mai fatta prima”, dice Carl De Maré, vicepresidente per l’innovazione di ArcelorMittal; mentre Jennifer Holmgren, ad dell’azienda neozelandese che ha a Chicago il quartier generale, sottolinea “i benefici economici di questo modo di ridurre l’inquinamento”.
LanzaTech, nata nel 2005 come start-up, ha attirato 200 milioni di dollari di investimenti da fondi di venture capital, molti dei quali della Silicon Valley, e ha venduto una tecnologia simile al colosso siderurgico cinese Baosteel. La storia è l’ennesima dimostrazione di come il capitalismo, le sue regole di profitto che a loro volta finanziano tecnologia e ricerca, siano in grado di “salvare l’industria e l’ambiente”, come ha scritto il Foglio l’11 febbraio, commentando i luoghi comuni che privilegiano la repressione giudiziaria in stile Ilva, o gli innamoramenti anti ong e per le energie rinnovabili sussidiate, o anche le sbandate pauperistiche anti profitto e anti globalizzazione tipo quelle che hanno accolto l’enciclica bergogliana “Laudato si’”. ArcelorMittal è una multinazionale “pesante” corteggiata a suo tempo per rilevare l’Ilva di Taranto ora in estrema difficoltà. LanzaTech è un esempio di successo di smart economy globale, laboratori in Nuova Zelanda, sede a Chicago, finanziatori e clienti sparsi nel mondo. I capitali attirano intelligenze e riducono l’impatto ambientale. Mica sterco del diavolo.