Draghi ricarica il Quantitative easing per far fronte allo sboom cinese
Tassi di interesse invariati e più Quantitative easing. Queste le due principali contromosse annunciate da Mario Draghi nella riunione del consiglio direttivo della Bce dopo la pubblicazione delle stime su ripresa e inflazioni, stime al ribasso che indicano come il quadro economico dell'Unione europea sia peggiorato leggermente, a causa dello sboom cinese, negli ultimi mesi: la crescita per il 2015 dovrebbe attestarsi sul +1,4 per cento, salire al 1,7 per cento nel 2016 e al 1,8 per cento l'anno successivo.
L'Eurotower ha così deciso che verrà aumentata la quota di titoli di stato acquistabili dalla Banca centrale europea, che passerà dal 25 al 33 per cento della quantità di titoli di Stato di una singola emissione, nonostante rimarrà stabile il valore degli acquisti a 60 miliardi al mese.
Per il governatore a determinare il rallentamento della ripresa sono state le difficoltà di crescita "dei mercati emergenti, che pesa sulla crescita globale e sulle esportazioni dell’area euro" e il prezzo del petrolio che continua a mantenersi basso. E per non incorrere in nuove problematiche future ha chiesto agli stati di accelerare l'iter di riforma strutturali soprattutto nei settori del mercato dei beni e del lavoro, agevolando l'imprenditorialità e adeguando infrastrutture lavorative e burocrazia per attrarre "investimenti produttivi, promuovere la creazione di posti di lavoro e aumentare la produttività": La rapida ed efficace attuazione di tali riforme, in un contesto di politica monetaria accomodante, può non solo portare a una crescita sostenibile più elevata nella zona euro, ma anche aumentare le aspettative di reddito permanente e accelerare i benefici delle riforme stesse, rendendo in tal modo l'eurozona più resistente agli shock globali"
[**Video_box_2**]Mario Draghi ha inoltre aperto alla possibilità di un'estensione del programma di Qe oltre la scadenza prevista nel settembre 2016, sottolineando come l'innalzamento del limite di acquisto di titoli di stato sarà flessibile e che l'istituto centrale europeo deciderà di intervenire solo in caso di necessità. La libertà di intervento della Bce sarà dunque ridiscussa caso per caso. Il limite precedente era stato fissato al 25 per cento per evitare che la Bce potesse costituire una minoranza di blocco e assumere poteri speciali come quello di veto in caso di una ristrutturazione. E' per questo che il consiglio direttivo ha sottolineato più volte la volontà di non superare le attuali soglie se non in casi estremi dovuti "ai rinnovati rischi al ribasso su crescita e inflazione".
Le parole di Draghi hanno provocato una risposta positiva delle borse europee: Milano fa segnare un incremento di oltre due punti percentuali, Francoforte segna un progresso del 2,53 per cento, Parigi del 2,28, Londra dell'1,7, Madrid di quasi un punto percentuale. Un aumento che rispecchia le aumentate aspettative degli analisti per un intervento del governatore del Bce dopo l'insicurezza dovuta alle turbolenze finanziarie legate alla crisi cinese.