Draghi chiede il rispetto del Patto di stabilità e valuta un rafforzamento del Qe per dicembre
Lo scenario economico europeo continua a scricchiolare e i "timori sulle prospettive di crescita dei mercati emergenti e le possibili ripercussioni per la congiuntura dall'andamento dei mercati finanziari e delle materie prime continuano a segnalare un rischio di peggioramento", anche perché non tutta la zona euro ha applicato un piano riformatore adeguato. E' da questa analisi che parte Mario Draghi al termine della riunione del Consiglio direttivo della Banca centrale europea a Malta per annunciare come questo stia valutando di riesaminare e rafforzare il programma il Quantitative easing per dicembre.
La Bce punta a offrire un ulteriore aiuto alle economie degli stati Ue, anche se ancora non è stato deciso quale: "Abbiamo avuto un'ampia discussione sugli strumenti che potremmo usare – ha detto il presidente della Bce – e non è stata presa ancora nessuna decisione specifica. La conclusione è che siamo pronti ad agire se necessario e siamo aperti a tutte le opzioni di politica monetaria. In sintesi: non siamo più nell’ottica del 'wait and see', ma del 'work and assess'”.
Le minacce che frenano la ripartenza dell'economia europea sono ancora la bassa inflazione e la bassa crescita. Draghi ha fatto notare che se nel primo caso le problematiche maggiori sono "legate al prezzo basso del petrolio", a determinare la seconda è il ritardo dei governi europei a intraprendere un percorso riformatore, nonostante il quadro complessivo non sia negativo. Il governatore della Banca centrale europea ha chiesto per questo motivo un'accelerazione "sulle riforme strutturali orientate alla crescita e capaci di stimolare l'occupazione". La via per la crescita passa per Draghi dal rispetto delle regole dettate dall'Unione europea: "Una piena implementazione del Patto di stabilità e crescita è cruciale per la fiducia".
[**Video_box_2**]I mercati hanno risposto positivamente alle parole del governatore della Banca centrale europea e i maggiori listini hanno segnato un andamento positivo: l'incremento migliore l'ha segnato Francoforte che sale del'1,54 per cento, seguito da Parigi, +1,48 per cento, Amsterdam +1,11 e Madrid +1,09. Sostanzialmente pari Londra (-0,01 per cento), bene Milano che sale di circa un punto percentuale. Scende sotto quota 100 punti, a 98 punti, il differenziale fra Btp decennali e omologhi Bund tedeschi. Una quota toccata per la prima volta da marzo scorso.