Sulle banconote da 500 euro, forza Weidmann senza se e senza ma

Redazione
La Banca centrale europea sarebbe pronta a varare un giro di vite sulle banconote da cinquecento euro in modo da ridurre l'impatto negativo del crimine sull'economia. In Francia e Germania si sono già levate veementi critiche.

La Banca centrale europea sarebbe pronta a varare un giro di vite sulle banconote da cinquecento euro in modo da ridurre l'impatto negativo del crimine sull'economia. In Francia e Germania, i cui governi sono tra i principali sponsor del progetto, si sono però già levate veementi critiche.

 

Dalle colonne del quotidiano conservatore Frankfurter Allgemeine Zeitung, l'economista Hans-Werner Sinn sottolinea come l'obiettivo, in realtà neanche troppo sottaciuto, di Mario Draghi sia di combattere la stretta creditizia. Infatti, ridurre ulteriormente il tasso di interesse sui depositi (già negativo) equivarrebbe a incentivare le banche a tenere nei propri forzieri un maggior numero di banconote. Eliminando il taglio da cinquecento, le banche dovrebbero sopportare costi maggiori per conservare il denaro. A quel punto, con una nuova riduzione del tasso sui depositi, per le banche varrebbe la pena in fin dei conti offrire condizioni di credito migliori ai depositanti. Questo in teoria, naturalmente.

 

[**Video_box_2**]Più probabile, osserva Sinn, è che alla fine debbano essere gli stessi risparmiatori a dover scontare un tasso di interesse negativo sul loro conto corrente. Il dibattito pubblico continua nel frattempo a vertere sull'efficacia di tale intervento per la lotta ai fenomeni criminali. Mentre il gruppo parlamentare socialdemocratico al Bundestag ha addirittura depositato una mozione in proposito, i banchieri centrali Yves Mersch e Jens Weidmann dubitano che ci siano prove sufficienti per affermare che l'utilizzo delle banconote da 500 euro sia prerogativa di bande di lestofanti. E questa volta occorre dare ragione ai due banchieri centrali, visto che tali banconote finiscono spesso sotto al materasso o sono utilizzate per transazioni come la vendita di auto usate o di mobili vecchi tra produttori e consumatori che non dispongono né vogliono dotarsi di una carta di credito.

 

L'alternativa in discussione è la limitazione del pagamento in contanti a 5000 euro, misura la cui adozione spetta ai Parlamenti nazionali. Le associazioni dei consumatori in Germania sono sul piede di guerra. Un altro spicchio di libertà, denunciano, andrebbe irrimediabilmente perso: la libertà di decidere come acquistare un prodotto e se richiedere o meno una carta di credito. E con essa anche la privacy di molti cittadini non sarebbe certo al sicuro. Non resta che sperare nel liberale Weidmann.

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