Matteo Renzi

I dati Istat e lo stato di salute dell'economia italiana, la versione del governo

Redazione
Il premier Renzi pubblica su Facebook un post per spiegare i risultati raggiunti: "I numeri dimostrano che l'Italia è tornata", scrive

Ecco il post su Facebook con cui il premier italiano Matteo Renzi ha commentato i dati Istat usciti oggi su pil e occupazione.

 

La verità, vi prego, sui numeri.
Dopo mesi di editoriali, chiacchiere, ricostruzioni, possiamo finalmente fare chiarezza sui veri numeri dell'economia italiana?
Oggi infatti sono stati presentati i dati ufficiali.

 

Mi limito a segnalarvi alcuni indicatori: PIL, Deficit, Occupazione, Evasione fiscale, Spending Review, Tasse, Export, Investimenti, Mutui.

 

Il PIL. A inizio del 2015 avevamo immaginato la crescita del +0,7%. La crescita è stata invece del +0,8%. Meglio delle previsioni. Il Governo Monti aveva chiuso con -2,3%; il Governo Letta con -1,9%. Fonte: ISTAT

 

Il DEFICIT. Il deficit è sceso per la prima volta da anni sotto il 3%: quest'anno abbiamo fatto il 2,6% (miglior risultato degli ultimi dieci anni). E nel 2016 scenderemo ancora. Fonte: ISTAT

Il LAVORO. Il boom del JobsAct è impressionante. Nei due anni del nostro Governo abbiamo raggiunto l'obiettivo di quasi mezzo milione di posti di lavoro stabili in più. E INPS ricorda come siano aumentati i contratti a tempo indeterminato nel 2015 di qualcosa come 764.000 unità! Fonte ISTAT e INPS

 

L'EVASIONE FISCALE. Il 2015 è stato l'anno record nella lotta all'evasione con 14,9 miliardi di euro recuperati dallo Stato, alla faccia di tutti quelli che criticavano il nostro Governo su questo. Sarebbe interessante recuperare le dichiarazioni di alcuni esponenti politici, anche di maggioranza, su questo. Fonte: AGENZIA DELLE ENTRATE

 

La SPENDING REVIEW. Cottarelli aveva proposto 20 miliardi di spending. In due anni abbiamo fatto tagli per 24,9 miliardi, di cui la stragrande maggioranza a livello di governo centrale. Fonte: MEF

 

Le TASSE. Abbiamo impedito ogni aumento di tasse (l'ultimo fu nel settembre 2013, con altro governo) e bloccato anche l'aumento delle tasse locali. In due anni siamo intervenuti con 80 euro a più di dieci milioni di persone, IMU e TASI prima casa, IRAP costo del lavoro, superammortamento fiscale al 140%, incentivi fiscali del JobsAct, tasse agricole, credito di imposta per il Sud. Fonte: LEGGE DI STABILITA'

 

L'EXPORT nel 2015 è cresciuto del 4,3%, più delle previsioni. Fonte: ISTAT

 

Gli INVESTIMENTI stanno ripartendo come vi scrivevo ieri nella enews (ma ancora poco, per me dobbiamo fare di più!).

 

I MUTUI sono a più 97%. Fonte: ABI

 

Morale: Con questo Governo le tasse vanno giù, gli occupati vanno su, le chiacchiere dei gufi invece stanno a zero.

 

[**Video_box_2**]Detto questo, per me i numeri non sono importanti. Sono le storie che stanno dietro ai numeri che rilevano. È un ragazzo che prende un mutuo perché ha firmato un contratto col JobsAct. O, viceversa, una famiglia in crisi perché il padre ha perso il posto di lavoro. No alla dittatura dei numeri, sì alla dimensione umana della politica. Ma ai grandi esperti che ogni giorno ci fanno la morale sui numeri dico con chiarezza che la realtà è più forte della loro ideologia. O dei loro pregiudizi.
A livello economico la situazione internazionale non è facile, i mercati sono altalenanti, la crisi ha lasciato strascichi terribili: noi sappiamo che c'è ancora molto da fare, a cominciare dalla battaglia contro la disoccupazione giovanile e dalla lotta per gli investimenti, soprattutto al Sud. Ma lo facciamo, tutti insieme, senza paura, con una strategia unitaria che ha respiro e orizzonte. I numeri dimostrano che l'Italia è tornata. Non la lasceremo in mano ai catastrofisti che godono quando le cose vanno male.

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