Draghi non c'entra nulla
Ricordate la storia dei risparmiatori tedeschi “derubati” dei loro investimenti a beneficio di quelli italiani dai tassi d’interesse sottozero introdotti dalla Banca centrale europea di Mario Draghi? I tabloid come la Bild e anche i media di qualità ci avevano costruito sopra una letteratura, un po’ spalleggiati dalla Bundesbank. Beh, era una frottola, ed è la stessa Bce a dirlo nell’ultimo numero del Bollettino mensile le cui analisi dipendono dalla direzione generale per la statistica presieduta dall’austriaco Aurel Schubert. In Germania e Francia il calo degli introiti da interessi rappresenta poco più del 2 per cento del reddito ed è stato compensato dalla riduzione dei prezzi e delle rate. Gli italiani hanno risentito di un calo delle entrate da interessi del 5 per cento, il doppio del risparmio su prestiti e mutui.
Chi ha avuto più benefici sono gli spagnoli, più indebitati della media europea: la quale registra i minori introiti da interessi per le famiglie del 3,2 per cento a fronte di risparmi del tre. L’impatto avrebbe potuto essere migliore con una maggiore diversificazione degli investimenti personali, oggi in Germania orientati a conti di deposito e polizze assicurative. Queste ultime, come ha ieri riferito Salvatore Rossi, direttore generale della Banca d’Italia e presidente dell’Ivass, l’istituto di vigilanza sulle assicurazioni, vedono ridursi i premi anche in Italia, nei prodotti tradizionali e nella Rc auto. Conclusione: Draghi non c’entra nulla, per campare di rendita bisogna rischiare un po’. I soldi non piovono dal cielo, né da noi né in Germania.