Per l'Istat la ripresa stenta ancora: crescita del pil ferma allo 0,8 per cento
L'Istat annuncia che nel secondo trimestre del 2016 il prodotto interno lordo è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente ed è aumentato dello 0,8 per cento nei confronti del secondo trimestre del 2015. La variazione acquisita per il 2016 è pari al più 0,7 per cento. Dal lato della domanda interna, continua l'istituto di statistica, i consumi nazionali sono stazionari, a fronte di un aumento dello 0,1 per cento dei consumi delle famiglie mitigato da un calo dello 0,3 per cento della spesa della Pa e degli investimenti fissi lordi, mentre le importazioni sono aumentate di un punto e mezzo percentuale e le esportazioni dell'1,9 per cento.
Si registrano incrementi congiunturali nell'agricoltura che con un più 0,5 sale il triplo dell'industria, che perde lo 0,6, e più del doppio dei servizi (più 0,2 per cento). Per Coldiretti, a sostenere il pil in Italia è proprio l’agricoltura che "con il più 1,8 per cento del valore aggiunto, fa registrare l'aumento annuale più elevato", confermando le “enormi potenzialità” di un settore che però “deve combattere la pressione delle distorsioni di filiera e il flusso delle importazioni selvagge che fanno concorrenza sleale alla produzione nazionale”. Nel settore dei servizi, maglia nera per le attività finanziarie e assicurative che perdono lo 0,6 per cento. Al contrario incrementi significativi riguardano le attività professionali e di supporto (0,5 per cento) e quelle del comparto del commercio, trasporto e alloggio (0,4 per cento)
“Non c'è stagnazione secolare, piuttosto ci sono difficoltà di crescita profonde”, segnala il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan nel suo intervento a Cernobbio. “Il pil è in crescita”, ha detto.