Privatizzazioni e taglio delle tasse: il più 1 per cento del pil nel 2017 è obiettivo fattibile per Padoan
"Il recupero dei livelli del pil pre-crisi si sta rivelando più lento di quanto desiderabile", ma l'obiettivo del raggiungimento del più 1 per cento per il 2017 non "è una scommessa, ma la stima dell'effetto che la manovra produrrà sul prodotto interno lordo". Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan è intervenuto questa mattina in audizione in Parlamento il punto di vista del governo sulla situazione dei conti pubblici dello stato in attesa della nota di aggiornamento del Def che verrà presentata nei prossimi giorni. La Legge di stabilità dovrebbe dunque favorire un processo di crescita nonostante si stia vivendo un periodo di "rallentamento dell'economia globale ed europea insieme", aggravata nel nostro paese da "un'insufficiente azione di riforma dell'economia italiana negli anni precedenti la crisi, durante i quali sono stati solo marginalmente aggrediti gli impedimenti strutturali alla crescita".
Per superare lo stallo Padoan ha sottolineato come siano centrali "nel quadro programmatico gli investimenti pubblici che crescono ulteriormente e progressivamente, portando l'incidenza sul pil dal 2,2 per cento del 2016 al 2,6 nel 2020". Intervento pubblico che in ogni caso da solo non potrà bastare senza un aumento degli "investimenti privati".
"In linea con la riduzione della spesa e delle imposta sui redditi idi famiglie e imprese prosegue anche la diminuzione della pressione fiscale, che è scesa al 42,1 per cento nel 2016 dal 43,6 del 2013". E altri sgravi sono già stati inseriti tra le misure che verranno adottate nella prossima legge di bilancio: l'Ires verrà tagliata dal 27,5 per cento al 24 e "verrà disattivato il previsto incremento dell'Iva per il 2017". Verranno inoltre introdotte "ulteriori misure di alleggerimento per le imprese".
"Per quanto riguarda la riduzione del debito pubblico – aggiunge il ministro dell'Economia – resta ferma l'intenzione del governo di proseguire con il programma di dismissione del patrimonio immobiliare pubblico e di privatizzazioni, frenato quest'anno dalle condizioni di elevata volatilità dei mercati finanziari e dall'esigenza di valorizzare adeguatamente" le controllate con "piani industriali ambiziosi".