(foto LaPresse)

Il pil del Regno Unito cresce più del previsto, nonostante Brexit

Redazione

La produzione aumenta dello 0,5 per cento tra luglio e settembre, oltre le attese. Ma cala rispetto al trimestre precedente.

 

Nei tre mesi trascorsi dal voto sulla Brexit, i dati ufficiali diffusi dall'Ufficio statistico nazionale indicano che l’economia della Gran Bretagna è cresciuta più rapidamente del previsto, aiutata dalla forte spinta del settore dei servizi (più 0,8 per cento nel trimestre). La produzione del Regno Unito è aumentata dello 0,5 per cento tra luglio e settembre: un rallentamento dunque c’è stato, rispetto al tasso dello 0,7 per cento nel trimestre precedente, ma la crescita è stata comunque maggiore delle stime che prevedevano uno 0,3 per cento nel periodo successivo al voto con il quale il Regno Unito ha deciso di dire addio all’Unione europea. Per il Cancelliere dello Scacchiere, Philip Hammond, "i fondamentali dell'economia del Regno sono forti e i dati mostrano la sua resilienza".

 

Per l’ufficio statistico, "il modello di crescita continua a essere sostanzialmente inalterato in seguito al referendum sull’Ue". Un modello tuttavia sbilanciato, con una forte trazione solo da parte del terziario, guidato in particolare da trasporti e comunicazioni, in crescita del 2,2 per cento. Agricoltura, produzione manifatturiera e costruzioni sono al palo o si sono addirittura ridotti. Per i sostenitori della Brexit le cifre diffuse dall’ufficio statistico sono la dimostrazione che gli avvertimenti circa i costi economici della vittoria del "leave" non erano altro che allarmismi. D’altro canto, i favorevoli al “renani” sostengono che solo un'azione rapida da parte della Banca d'Inghilterra ha salvato l'economia e che il peggio deve ancora venire.

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