Così il governo vuole adescare i re di denari
Una tassa forfettaria di 100mila euro l'anno a chi decide di venire a vivere in Italia, più altri 25mila euro per i familiari. La legge di bilancio, approvata dal Consiglio dei ministri il 15 ottobre e adesso in Parlamento, tra le sue pieghe ha un obiettivo preciso: attirare i super-ricchi. La norma non sarebbe per tutti: bisogna aver vissuto all'estero per almeno 9 dei 10 anni precedenti e l'agevolazione può essere sfruttata per un massimo di 15 anni.
Come spiega Avvenire, il forfait vale per i “redditi prodotti all’estero”, mentre quelli prodotti in Italia saranno soggetti alla normale tassazione. La misura attualmente al vaglio prevede, nello specifico, “un’imposta sostitutiva sui redditi prodotti all’estero”, che comunque “rimangono assoggettati alle imposte degli stati nei quali vengono prodotti e non danno diritto ad alcun credito d’imposta”. Qual è il vantaggio? I super-ricchi in questione, altrimenti, sarebbero gravati da una doppia imposizione piena. Una somma forfettaria indipendente dal livello di reddito. In Italia, attualmente, 100mila euro si pagano su un imponibile di 250mila.
Nei piani del governo, l'agevolazione andrà richiesta all'Agenzia delle Entrate, che farà le verifiche del caso con il paese di provenienza. Il Corriere della Sera specifica che la tassa va pagata una volta l’anno con un versamento unico. Se salta un versamento, scattano tutti i meccanismi di accertamento e riscossione previsti per i contribuenti normali, con il rischio ulteriore di perdere lo sconto e pagare gli arretrati.
È inoltre previsto un “visto investitori”: gli stranieri che portano in Italia almeno 1 milione di euro e lo investono entro tre mesi a sostegno di cultura, istruzione e ricerca avranno diritto a un permesso di soggiorno biennale.