Il testo unico sul vino è legge: è un inno alla semplificazione
La materia è stata riassunta in novanta articoli: dimezzato il tempo dedicato alla burocrazia. Il ministro Martina: "Migliorato il sistema dei controlli, informazioni più trasparenti per i consumatori"
Il testo unico sul vino è legge. Dopo più di due anni dall'avvio dei lavori parlamentari, la commissione Agricoltura della Camera ha approvato all'unanimità il provvedimento che riassume in novanta articoli la materia in seno a produzione, commercializzazione, denominazioni di origine, indicazioni geografiche, menzioni tradizionali, etichettatura, presentazione, gestione, controlli e sistema sanzionatorio. È un inno alla semplificazione: secondo le stime di Coldiretti, ogni impresa vitivinicola impiega circa cento giornate di lavoro per soddisfare le richieste declinate in 4 mila pagine di normativa, e in questo modo taglia del 50 per cento il tempo dedicato alla burocrazia.
“Finalmente diamo ai produttori una sola legge di riferimento con 90 articoli che riassume tutta la normativa precedente, un'operazione di semplificazione che era attesa da anni e che consente di tagliare burocrazia, migliorare il sistema dei controlli e dare informazioni più trasparenti ai consumatori”, commenta il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, secondo cui “con il testo unico si può contribuire a rafforzare la crescita di un settore che già oggi vale più di 14 miliardi di euro, con un export che supera i 5,5 miliardi”.
Il testo unico sul vino dà anche spazio all’innovazione: per aumentare la trasparenza a beneficio del consumatore, sarà possibile introdurre in etichetta dei sistemi di informazione che sfruttino le nuove tecnologie. Tra le novità, oltre alla tutela contro la contraffazione, c'è la promozione di interventi di recupero e salvaguardia dei vigneti che sorgono su aree soggette a rischio di dissesto idrogeologico o che hanno “particolare pregio paesaggistico”.