Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria (foto LaPresse)

Perché le previsioni apocalittiche post referendum sono già tutte cambiate

Redazione

Confindustria rivede al rialzo le sue stime pessimistiche sulla crescita del pil. Se sempre più persone credono alle fake news diffuse dal basso su internet, la soluzione non è certo diffonderne altre dall’alto

Apocalisse rimandata. Confindustria ha presentato gli “scenari economici” del paese e, nonostante il preoccupante clima di incertezza politica che potrebbe peggiorare il quadro, i dati sono positivi: secondo le elaborazioni del Centro studi di Viale dell’Astronomia il pil aumenta dello 0,9 per cento quest’anno e aumenterà dello 0,8 nel 2017 e dell’1 per cento nel 2018. Le stime sono molto diverse dalle fosche previsioni annunciate sempre da Confindustria solo pochi mesi fa prima del referendum. In caso di vittoria del No, scriveva il Centro studi degli industriali, “il Pil cala dello 0,7 per cento nel 2017 e dell’1,2 nel 2018, salendo dello 0,2 nel 2019”. In totale il paese avrebbe perso rispetto allo scenario base 4 punti di pil e 17 punti di investimenti, avrebbe avuto 600 mila posti di lavoro in meno e 430 mila poveri in più, il deficit sarebbe salito di 4 punti e il debito pubblico di 12 : “Con la vittoria del No sarebbe inevitabile una nuova recessione per l’economia italiana”.

 

Il No ha vinto, ma il Centro studi non ritiene più veritiere quelle previsioni che erano apparse ai più un pelo esagerate, per usare un eufemismo. Drammatizzare gli appuntamenti elettorali e spaventare i cittadini con futuri catastrofici e invasioni di cavallette, come hanno dimostrato le ultime tornate elettorali in Europa e in America, non è una strategia che funziona e che è doppiamente controproducente. Da un lato non serve a spostare voti e dall’altro erode la credibilità delle istituzioni e delle associazioni, alimentando ulteriormente il populismo. Se sempre più persone credono alle fake news diffuse dal basso su internet, la soluzione non è certo diffonderne altre dall’alto.