I saldi valgono oltre 5 miliardi di euro, ma c'è la battaglia sulle regole
Al via ieri in Basilicata e in Sicilia, oggi in Valle d'Aosta e da dopodomani in tutta Italia. Confcommercio parla di 344 euro di spesa media a famiglia, e c'è chi se la prende con gli acquisti online
Saldi invernali al via. Gli “sconti” sono partiti ieri in Basilicata e in Sicilia, oggi in Valle d'Aosta e giovedì 5 gennaio sarà il giorno di tutte le altre regioni italiane. Il valore potenziale complessivo è di 5,3 miliardi di euro, almeno secondo le stime dell'ufficio studi di Confcommercio, che prevede una spesa media per famiglia di 344 euro soprattutto per l’acquisto di capi d’abbigliamento, calzature e accessori. “Non saranno saldi col botto”, dice però Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia e vicepresidente di Confcommercio, secondo cui “gli eventi terroristici e di natura socio-politica non aiutano a far trovare una stabilità di cui tutti abbiamo bisogno per affrontare al meglio il futuro e confidare nell'uscita del nostro paese dalla crisi”.
Ben al di là delle date ufficiali, molti negozi si sono già portati avanti tagliando i prezzi. “Gli esercenti applicano già sconti medi dal 20 al 40 per cento, proponendoli direttamente ai consumatori in fase di acquisto, accettando le richieste di sconti dei cittadini o inviando mail, sms e messaggi WhatsApp ai clienti fidati”, spiega in una nota il Codacons che, parlando di “mancata ripresa delle vendite”, si lamenta della concorrenza imposta dal commercio online “che consente agli utenti di acquistare tutto l'anno prodotti scontati, senza limiti temporali. È quanto mai necessario rivedere totalmente la politica degli sconti di fine stagione, liberalizzando il settore e lasciando maggiore libertà di scelta ai commercianti”. L'Associazione difesa orientamento consumatori (Adoc) sostiene che almeno una persona su quattro comprerà online.
Ma c'è chi auspica la liberalizzazione e chi invoca più regole. “Perché il meccanismo dei saldi funzioni correttamente c’è bisogno di ripristinare un quadro di regole certe e porre fine alla confusione nel settore – afferma la Federazione italiana settore moda (Fismo) - Servono controlli per bloccare i pre-saldi illegali e per fermare le pubblicità ingannevoli, che fanno passare la promozione di prodotti che non hanno alcuna stagionalità per vendite di fine stagione. I saldi sono uno strumento utile a consumatori e a imprese, vanno tutelati”.