Carney sotto tiro fisso
La politica ignora che le Banche centrali sono nate indipendenti
Può un banchiere centrale essere messo alla gogna per avere difeso la Borsa e l’economia nazionale da un rischio? Sì. E’ successo (di nuovo) ieri a Mark Carney capo della Bank of England (BoE) davanti al Treasury Select Committee della Camera dei comuni del Parlamento inglese. Alcuni politici a varie latitudini (Germania, India, Turchia, Stati Uniti) sembrano aver dimenticato che le Banche centrali sono state create indipendenti ma la tendenza a disquisire sulle loro azioni – pure quando portano benefici tangibili almeno nel breve e medio termine – pare un vezzo diffuso tra gli “eletti” dal popolo. Già la reputazione della BoE era stata messa in discussione da conservatori e laburisti e anche dal premier Theresa May: avevano giudicato le politiche di superstimoli troppo aggressive e con potenziali effetti perversi. Se è un effetto perverso un aumento del pil dell’8 per cento e un calo della disoccupazione del 4 prodotto dal combinato di tassi al minimo e acquisto di titoli pubblici allora sarebbe auspicabile vedere fioccare “effetti perversi” ovunque.
Carney ieri è stato criticato in Parlamento (oltre che dal capo economista della BoE) per avere avvertito prima del voto sulla Brexit di un danno potenziale grave che però, a conti fatti, ora si può dire non ci sia stato – anche perché la Brexit non c’è (e la tiritèra ha stuccato mercati e imprenditori). Molti media e blasonati economisti prevedevano catastrofi. Eppure all’indomani del voto, dopo le dimissioni di Cameron, Carney era l’unico civil servant a reggere il Regno Unito e la sua promessa di prendere ogni contromisura utile ha contribuito a contenere lo choc per sterlina e Borsa. Non è poco.