Padoan scrive all'Unione europea: "Nessuna manovra aggiuntiva"
Per il ministro dell'Economia "la politica di bilancio italiana è completamente rispettosa con il Patto di stabilità e crescita". Previsti interventi su lotta all'evasione e tagli alla spesa
Nessuna manovra aggiuntiva, piuttosto interventi sul lato della lotta all'evasione e sulla spesa pubblica. Anche perché, "basandosi su stime più realistiche e più ampiamente negative dell'output gap, inserite nel rapporto, la politica di bilancio italiana nel 2017 e programmata per il 2018 e 2019 è completamente rispettosa con il Patto di stabilità e crescita". Questo, in sintesi, il contenuto della lettera che il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ha inviato alla Ue rispondendo alla richiesta di un aggiustamento dei conti.
La lettera accompagna un documento sui fattori rilevanti che influenzano il debito pubblico. Tra questi, sottolinea il Mef, "il mutato atteggiamento degli Usa verso le istituzioni multilaterali e il libero commercio, e la possibilità concreta di una concorrenza fiscale in Europa" che potrebbe arrivare dalla Gran Bretagna post-Brexit. Fattori che, spiega il documento, "pongono un rischio per le economie aperte come l'Italia".
Anche per questo, aggiungono da via XX Settembre, "nell'ambito del lavoro di definizione della politica economica di medio periodo, e quindi in vista del Def, il Governo prenderà tra l'altro provvedimenti di contrasto all'evasione fiscale in continuità con quelli già adottati nel recente passato, estendendone la portata, e di riduzione della spesa, anche grazie alla nuova modalità di costruzione del bilancio dello Stato". La strada, quindi, è quella già intrapresa fino ad oggi che si è rivelata "favorevole alla crescita e delle riforme strutturali. Un ritmo di aggiustamento eccessivamente accelerato danneggerebbe l'economia in un momento di accresciuta incertezza geopolitica ed economica a livello globale".