Cresce l'export del made in Italy sui mercati extra Ue
Secondo l'Istat, a gennaio 2017 crescono import (1,7 per cento) ed export (2,8 per cento). Exploit su base annua delle esportazioni: più 19,7 per cento
Prosegue per il terzo mese l’espansione del commercio estero: secondo l'Istat, a gennaio si è registrato un incremento sia per le esportazioni (più 2,8 per cento) che per le importazioni (più 1,7 per cento), rispetto a dicembre. Il dato davvero significativo è però quello della crescita su base annua, nell’ordine del 19,7 per cento per l’export e del 22,3 per cento per l’import. Come spiega l’Istat in una nota, l’aumento è condizionato in buona parte dal livello di vendite molto contenuto a gennaio 2016 e dalla presenza a gennaio 2017 di alcune transazioni straordinarie (commesse speciali e vendite di mezzi di navigazione marittima). Tuttavia i numeri rimangono positivi per le venfite di prodotti made in Italy di sui mercati extra Ue. L'aumento annuo delle importazioni sono da ascrivere per oltre il 60 per cento alla componente energetica (più 72,5 per cento).
Nel gennaio 2017 la crescita tendenziale delle esportazioni è diffusa a tutti i principali partner commerciali. Capofila i cosiddetti paesi Asean (Associazione delle nazioni del sud-est asiatico) con un più 57 per cento, e l’interessante ritorno della Russia (più 39,4 per cento). A seguire la Cina (più 36,6 per cento), gli Stati Uniti (più 35,8 per cento), il Giappone (più 29 per cento) e i paesi Mercosur (il mercato comune dell'America meridionale, più 23,1 per cento) registrano tassi ampiamente superiori alla media.
Anche per le importazioni di beni si rileva una dinamica tendenziale crescente che coinvolge tutti i principali paesi partner. In particolare gli acquisti di beni da Opec (più 53,4 per cento), Russia (più 43,3 per cento) e Turchia (più 29,6 per cento) presentano una crescita più sostenuta della media. Cresce tuttavia il deficit della bilancia commerciale, con un disavanzo che a gennaio 2017 sale a meno 889 milioni, contro i meno 486 milioni di gennaio 2016. Il valore delle importazioni supera dunque quello delle esportazioni, con conseguente uscita netta di capitale monetario dalla nazione. Il surplus nell’interscambio di prodotti non energetici (più 2,3 miliardi) è in notevole aumento rispetto a gennaio 2016 (più 1,3 miliardi).