La "grande rotazione" puntella Macron
Perché gli investitori si allontanano da Trump e scommettono sull’Europa
Il primo turno delle presidenziali francesi è andato come previsto dai sondaggi demoscopici. Nel recente passato i “polls” avevano sbagliato a prevedere i risultati elettorali diffondendo incertezza sui mercati. Il successo dei sondaggi per gli investitori significa che è legittimo credere nella previsione di una vittoria al ballottaggio di Emmanuel Macron, ex banchiere Rothschild del movimento centrista En Marche! favorevole a una maggiore integrazione europea, su Marine Le Pen, nazional-protezionista del Front national pronta invece alla disintegrazione dell’Unione economica e monetaria. Ieri la Borsa francese è arrivata vicino ai massimi decennali, mentre le altre Borse europee hanno chiuso in rialzo.
Il sollievo è motivato dal possibile approdo all’Eliseo di Macron, speranza dell’ordine liberal-internazionale e portatore di un messaggio ottimista e trasversale – la sua espressione più comune è “en même temps”, difendere il welfare state e “allo stesso tempo” migliorare la competitività delle aziende private. La reazione dei mercati va però inserita nella tendenza in atto del riflusso di capitali dagli Stati Uniti verso l’Europa. Le promesse mancate da Donald Trump nei primi cento giorni alla Casa Bianca stanno spingendo gli investitori a lasciare Wall Street dopo averla surriscaldata. Secondo un sondaggio di BofA-Merrill Lynch della settimana scorsa solo il 5 per cento dei 203 gestori di fondi interpellati crede che Trump realizzerà la riforma fiscale promessa in campagna elettorale entro la fine dell’estate e l’83 per cento afferma che i valori azionari sono gonfiati. Il sondaggio rivela un atteggiamento positivo verso il mercato europeo dove ora i capitali si dirigono, producendo la quinta “grande rotazione” dal lancio dell’euro nel 1999.