La distensione tra Putin ed Erdogan passa per il gas: via libera al Turkish Stream
Accordo raggiunto a Sochi per il gasdotto che arriverà fino all'Europa senza passare dall'Ucraina
La distensione tra Russia e Turchia prosegue e il colosso energetico Gazprom ha fatto sapere di avere iniziato i lavori per la realizzazione del Turkish Stream, il gasdotto che porterà il gas russo nel sud dell'Europa permettendo a Mosca di aggirare il territorio ucraino. Il primo tratto a essere costruito sarà quello al largo delle coste russe, nel Mar Nero, dove la compagnia Allseas che si è aggiudicata la costruzione del tratto offshore ha iniziato a posare le prime tubature. Il tratto in mare del gasdotto sarà lungo 900 chilometri e servirà a raggiungere le coste turche, per poi continuare verso i paesi europei passando dalla Grecia. L'infrastruttura dovrebbe entrare in esercizio entro la fine del 2019, secondo quanto ha detto domenica scorsa in una nota Alexei Miller, amministratore delegato di Gazprom.
La notizia è arrivata all'indomani dell'incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo turco, Recep Tayyip Erdogan, che si sono incontrati a Sochi il 3 maggio scorso. Il progetto del Turkish Stream è oggetto di un accordo firmato a Istanbul nell'ottobre 2016 ed è stato uno dei punti chiave dell'agenda dell'ultima riunione dei due leader.
L'inizio dei lavori era atteso da diverso tempo, ma il progetto era stato congelato negli anni dopo alcuni episodi che avevano compromesso i rapporti tra i due paesi. A partire dall'abbattimento del jet russo sul confine siriano a novembre 2015, a cui sono seguite sanzioni economiche per la Turchia, fino all'uccisione dell'ambasciatore di Mosca del dicembre 2016 in un museo di Ankara. Una crisi diplomatica che sembra oggi rientrata, dopo l'incontro di Sochi tra i due presidenti che in un'ora e mezza di colloquio hanno affrontato le questioni più delicate sul tavolo. Dalla Siria, con la definizione di alcune safe zone per far rispettare il cessate il fuoco, al commercio, con la rimozione di alcune restrizioni all'importazione di prodotti alimentari in vigore per entrambe le frontiere. Fino all'energia, appunto. Con la decisione di dare il via al gasdotto, che fin dall'inizio è stato il termometro delle relazioni diplomatiche tra i due paesi.