L'Ue promuove la manovrina, ma rimanda l'Italia all'autunno
Arriva la pagella di Bruxelles. Moscovici: “Nel 2017 rispettati i requisiti del Patto di Stabilità e Crescita”. Per il 2018, però, servirà uno sforzo: “Reintrodurre l'Imu sulla prima casa per i redditi più alti”. Padoan: “Non è una buona idea”
Magari non è una pagella da primi della classe, ma quella che arriva da Bruxelles è comunque una promozione che conferma che l'Italia è sulla strada giusta. Stamattina la Commissione Ue ha infatti pubblicato le “raccomandazioni” per il nostro Paese. Nulla, o quasi, da eccepire rispetto al 2017 (“le misure richieste sono state adottate e non sono necessari altri interventi”). Mentre per il 2018 bisognerà aspettare l'autunno.
La manovrina adottata dal governo Gentiloni, spiega il commissario agli Affari Economici Pierre Moscovici, “ci permette di prevedere che l'Italia rispetterà in termini generali” il Patto di Stabilità e Crescita. Nessuna misura addizionale è “necessaria in questa fase” anche se, aggiunge, la Commissione rivaluterà il rispetto della regola del debito in autunno: “Avremo un ulteriore rendez-vous con le autorità italiane. Ma oggi le notizie sono positive".
Le misure prese dall'Italia ci permettono di concludere che i requisiti del Patto di Stabilità e Crescita sono rispettati nel 2017.
— Pierre Moscovici (@pierremoscovici) 22 maggio 2017
Insomma, per ora la Commissione, come previsto, non fissa obiettivi e non dà cifre. Non fosse altro perché, prosegue Moscovici, “un aggiustamento di bilancio troppo importante per alcuni paesi rischierebbe di essere controproducente e di limitare il potenziale di crescita nel 2018”. Se ne riparlerà quindi in autunno anche se, nelle sue raccomandazioni, Bruxelles chiede comunque qualcosa al governo: come la reintroduzione della tassa sulla prima casa sui redditi più alti, ridurre la lunghezza dei processi civili, completare le riforma del pubblico impiego, ridurre i crediti deteriorati. “Per mantenersi in linea con il patto di Stabilità e assicurare la sostenibilità di conti - scrive Bruxelles - l'Italia sostanziale aggiustamento di bilancio”.
E se qualcuno pensa che eventuali elezioni anticipate possano servire a rinviare la questione Moscovici è più che netto: “Le elezioni non interrompono gli obblighi dell''Italia. Le regole sono le regole e, come si dice, 'pacta sunt servanda'”.
Padoan dice no. Ma da governo arriva una risposta negativa alle raccomandazioni di Bruxelles. E in particolare sulla reintroduzione dell'Imu. “Cambiare idea su un'altra tassa cambiata da pochi mesi - commenta il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan - non è una buona idea”.