L'abuso del diritto di sciopero
Aeroporti lombardi in panne. Un’assemblea sindacale danneggia i passeggeri
Oltre sessanta voli in estremo ritardo dagli aeroporti di Milano Linate e di Milano Malpensa. Passeggeri imbarcati, dopo penosa attesa, che riceveranno i loro bagagli in differita una volta a destinazione. E’ l’effetto dello sciopero improvviso e non autorizzato dei lavoratori dei servizi a terra che si sono riuniti in assemblea di prima mattina bloccando i principali scali lombardi già oberati di vacanzieri. La motivazione è relativa (la volontà di Ags, una delle società che si occupano dei servizi di terra negli aeroporti, di subappaltare una parte del lavoro alla cooperativa Alpina) di fronte alla promozione di una lotta sindacale che condiziona l’esistenza di una categoria che non c’entra nulla. “Dite ai sindacati che il loro diritto a scioperare finisce laddove inizia il diritto dei viaggiatori a partire per le vacanze”. “Oggi a Malpensa volano solo gli insulti”. Sono alcuni dei commenti dei passeggeri sui social network prima che la situazione tornasse alla normalità nella tarda mattinata.
Il diritto di scioperare – o riunirsi in assemblea – deve essere contemperato con la garanzia del servizio pubblico. In questo caso si è esercitato l’abuso di un diritto, procurando danno ad altri in violazione della legge che disciplina lo sciopero nei servizi pubblici in vigore dagli anni 90. Le autorità competenti chiedano informazioni urgenti, facciano l’istruttoria e prendano provvedimenti conseguenti. Si tratta di fermare una deriva insostenibile. Un andazzo noto in municipalizzate come l’Atac che, indebitate, vivono di trasferimenti e non di biglietti, ergo poco si curano dei clienti. O altrimenti il prossimo “sciopero” lo faranno gli utenti e i consumatori.