Altri guai per Atac. Arriva una multa da 3,6 milioni dall'Antitrust
Corse soppresse sulle tratte ferroviarie e utenti lasciati troppo spesso a piedi. Così la municipalizzata del Campidoglio dovrà pagare i suoi disservizi
Disservizi e mancanza di informazione verso gli utenti del trasporto pubblico di Roma adesso per Atac hanno un prezzo. L'Antitrust ha deciso di sanzionare la già indebitata azienda romana con una multa da 3,6 milioni di euro. Una cifra ridotta, spiega l'Autorità, "tenuto conto della situazione economica disagiata dell'azienda", ma comunque enorme per la municipalizzata, che conta un debito di 1,3 miliardi.
L'indagine dell'Autorità è iniziata a novembre scorso e dopo poco meno di un anno si è conclusa accertando l'esistenza di una pratica commerciale scorretta nell'offerta del servizio di trasporto pubblico. Quello che i 200 mila utenti che ogni giorno usano i mezzi pubblici di Roma denunciano da anni, anche su diverse pagine social, è stato confermato: Atac attua una “sistematica e persistente soppressione di molte corse programmate” senza che a questo corrisponda una “informazione preventiva ai consumatori”. Sei un pendolare che arriva a Roma da Acilia ogni mattina, usando la famigerata linea del trenino Roma-Lido? Bene, sappi che potresti restare a piedi perché il treno non parte più, ma non è dato sapersi prima. Una pratica che si traduce “nella falsa prospettazione di un'offerta di servizi di trasporto frequente e cospicua”, che non trova poi riscontro nel servizio effettivamente erogato tutti i giorni, offerto, tra l'altro in regime di monopolio su un raggio urbano di circa 140 km, lungo le direttrici Roma - Lido di Ostia, Roma - Civita Castellana - Viterbo (le due più importanti tratte pendolari italiane) e Roma - Giardinetti - Pantano. quotidianamente oltre 200.000 utenti". Quello che sottolinea l'Autorità nelle motivazioni è che le soppressioni delle corse sono dipese in larga misura da motivi riconducibili a dirette responsabilità di Atac, che lasciava all'oscuro l'utenza anche nei casi in cui era grado di avvisare per tempo. "In tal modo - si legge nella nota, Atac "ha falsato le aspettative degli utenti/consumatori e le loro decisioni relative alla mobilità quotidiana, in particolare di tipo pendolare, basate sugli orari e le frequenze del servizio indicato nell'Orario Ufficiale". Inoltre l'Antitrust fa riferimento al "mancato rispetto dello standard di diligenza professionale richiesto ad un concessionario di un servizio pubblico nella gestione di linee essenziali di trasporto e per la mobilità cittadina", quando spiega che spesso Atac sapeva di dover sopprimere le corse, ma non ne informava i cittadini.
Intanto i Radicali italiani hanno consegnato in Campidoglio le 33 mila firme raccolte per indire un referendum sulla liberalizzazione del servizio pubblico dei trasporti romani. Il contratto di servizio con Atac scadrà nel 2019 e il referendum dovrebbe tenersi entro gennaio 2018.
La nostra gioia e le firme di 33mila cittadini. Perché la politica può essere una cosa bellissima. #Radicali #MobilitiamoRoma #Atac pic.twitter.com/GJLqx1NEye
— Riccardo Magi (@riccardomagi) 11 agosto 2017
tra debito e crescita