Doppia moneta, doppia fregatura
Caro Cav. l’idea di una seconda valuta è illegale, ma è soprattutto sbagliata
Nel faccia a faccia presidenziale Emmanuel Macron mise al tappeto Marine Le Pen chiedendole a bruciapelo: “Lei vuole una doppia moneta?”. I francesi, destra o sinistra, tengono al portafoglio. Dunque, domanda all’imprenditore Silvio Berlusconi: venderebbe gli abbonamenti a Mediaset Premium nella moneta parallela all’euro, punto saliente del piano per tener buono Matteo Salvini? (Forse non li venderebbe, no: ma se servisse a sgonfiare la patacca elettoralistica no euro della Lega, la doppia moneta Cav. avrebbe il suo valore). E come li contabilizzerebbe in bilancio? E domanda al segretario leghista: accetterebbe di farsi pagare lo stipendio di europarlamentare in minibot? Accetterebbe che Lombardia e Veneto amministrati dal Carroccio, si faccessero dare indietro dallo stato in valuta sovranista quanto versano in euro?
Perché sulla doppia moneta è ora che il centrodestra che aspira a riprendere la guida del terzo paese d’Europa, con Forza Italia tornata in buoni rapporti con la Merkel e un suo esponente a presiedere l’Europarlamento, la smetta di giocare a Monopoli. Bruxelles ricorda che nessuna doppia valuta può avere corso legale, e Libero e Giornale ci fanno una campagna patriottica da Cinque giornate di Milano. “Se i burocrati la bocciano l’idea è buona!”, “Crepe nell’euro, l’Estonia ha già la doppia moneta!”. A parte che a Tallinn gira solo una proposta per i pagamenti digitali, gli altri esempi di doppie valute elencati dal Giornale sono l’Ithaca hours negli Usa e il patacòn argentino. Mancano solo Cuba e Venezuela. Non sono i burocrati, cioè i trattati, a impedire la doppia valuta ma il fatto che l’Italia ha il terzo debito pubblico mondiale e la quarta ricchezza privata. La doppia moneta è peggio che illegale, è una stupidaggine.