L'Italia riparte, gli occupati tornano ai livelli del 2008
Negli ultimi due mesi superata quota 23 milioni, non succedeva da nove anni. A luglio cresce ancora il tasso di occupazione. E il crollo degli inattivi fa salire la disoccupazione
Era dal 2008, prima dell'inizio della crisi, che l'Italia non superava i 23 milioni di occupati. Lo ha fatto quest'anno o meglio, lo ha fatto negli ultimi due mesi (giugno e luglio) censiti dall'Istat. Infatti anche a luglio, secondo i dati provvisori forniti dall'istituto di statistica, la stima degli occupati è cresciuta dello 0,3 per cento rispetto a giugno. Si tratta di 59 mila unità in più che portano il tasso di occupazione al 58 per cento (+0,1 per cento).
La crescita, spiega l'Istat, riguarda tutte le classi d'età con l'unica eccezione della fascia 35-49 anni. Mentre, dopo un giugno tutto al femminile, va registrato il calo dell'occupazione femminile (l'incremento di giugno è interamente dovuto a quella maschile).
Per quanto riguarda la disoccupazione, invece, crescono sia quella generale (11,3 per cento, +0,2 per cento rispetto a giugno) sia quelle giovanile (35,5 per cento, +0,3). Ma si tratta comunque di dati positivi perché coincidono con una diminuzione degli inattivi. La stima, nella fascia d'età tra i 15 e i 64 anni, è di -115 mila inattivi (-0,9 per cento rispetto a giugno con un tasso di inattività che si attesta al 34,4 per cento, -0,3 per cento rispetto al mese precedente). La crescita riguarda sia i dipendenti a termine che quelli indeterminati. Su base annua l'aumento è di 294 mila occupati (+1,3 per cento).
Esulta su Twitter Matteo Renzi che, per l'occasione, rispolvera un vecchio adagio berlusconiano.
Dati ISTAT: +918MILA posti lavoro da feb 2014 (inizio #millegiorni) a oggi. Il milione di posti di lavoro lo fa il #JobAct, adesso #avanti
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 31 agosto 2017