Penelopi d'Italia
L’alleanza tra sindacati e popolazione più anziana per disfare la ripresa
Ieri il governo di Paolo Gentiloni ha ampliato al massimo le esenzioni dalla pensione a 67 anni, ma la Cgil resta insoddisfatta: in simbiosi con la gauche scissionista e anche con Matteo Salvini della Lega, che contro la legge Fornero propone alleanze ai grillini. Susanna Camusso & Co. sono sempre più le “Penelopi disfacitrici” della tela che, grazie soprattutto al soccorso monetario e alle riforme suggerite da Mario Draghi, ha aiutato l’Italia a uscire dalla crisi. Sul Sole 24 Ore una sfilza di indicatori dimostrano che tra il 2007 e il 2016 sono proprio gli anziani, platea di riferimento della Cgil, ad averci rimesso di meno o niente: a fronte di una riduzione di 3 mila euro del pil pro capite di tutti, la ricchezza finanziaria netta della famiglie è aumentata da 2.960 a 3.239 miliardi. E, come scrive la Banca d’Italia, a poter risparmiare non sono i giovani. Egualmente i consumi sono appannaggio delle età avanzate, come i prestiti (in forte crescita di 172 miliardi) grazie a redditi fissi e garantiti. D’altra parte la disoccupazione colpisce chi è in età attiva, e i giovani sono toccati in proporzione il triplo degli adulti. Tra ventisette anni, dice l’Inps, un terzo degli italiani sarà over 65: gli anziani conteranno in termini numerici e politici sempre di più, a danno della generazione con trenta o quaranta anni di età, i cui contributi pagano già oggi le pensioni in corso, mentre non basteranno alle loro. Come la sposa di Ulisse, le Penelopi di oggi non agiscono a caso.