Igloo di vetro di nuova costruzione a Kakslauttanen, nel nord della Finlandia. I turisti hanno la possibilità di guardare le stelle e l'aurora dal letto (LaPresse)

Dove funziona il reddito di cittadinanza

Redazione

Finlandia e Alaska mostrano quali sono i limiti della proposta del M5s

Negli ultimi mesi il M5s sta facendo un grande tentativo per rendere accettabile il “reddito di cittadinanza”: “Non abbiamo intenzione di dare soldi a chi se ne sta sul divano a far nulla”, ha detto più volte il candidato premier Luigi Di Maio. Il problema è che l’alternativa proposta dal M5s è di gran lunga peggiore. Il “reddito di cittadinanza” grillino è un generoso sussidio condizionato: il percettore deve avere un reddito basso, frequentare dei corsi di formazione e programmi di inserimento comunali, presentarsi ai centri pubblici per l’impiego che hanno il compito di trovargli un posto di lavoro (vicino a casa, adeguato al suo curriculum e ben pagato precedente).

 

Inoltre in caso di nuovi redditi, il sussidio viene ridotto di un pari importo. Uno strumento del genere ha enormi problemi e costi: la burocrazia deve accertare le dichiarazioni dei disoccupati, formarli, trovare milioni di posti di lavoro inesistenti, ma soprattutto c’è un disincentivo a far da sé perché chi trova anche un lavoretto perde il sussidio (quindi è incentivato a lavorare in nero). Paradossalmente un sussidio incondizionato, dato anche a chi se ne sta sul divano, sarebbe molto più efficiente, economico e meno distorsivo: se sei povero lo stato ti dà il minimo per vivere senza troppa intermediazione burocratica.

 

Su questa linea, indicata in passato anche da economisti liberali come Milton Friedman e Friedrich von Hayek, ci sono esperimenti incoraggianti in Finlandia. O anche in Alaska dove, dopo l’introduzione, le evidenze empiriche mostrano non solo che il tasso di occupazione non è diminuito ma che è addirittura aumentato per il part-time. Ci sono delle differenze: lo strumento è disegnato meglio, i paesi sono piccoli e l’assegno è molto più leggero degli 800 euro al mese del M5s.

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